Via Giuseppe Verdi si rifà il look con 1,8 milioni

Commercianti allarmati per i cantieri e il calo di clienti

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Novecento metri e 285 giorni di lavori per trasformare la tangenzialina di Merate in un boulevard. Comincia oggi l’intervento di riqualificazione di viale Giuseppe Verdi, la strada principale e più trafficata di Merate, costruita negli anni ‘50, che unisce l’ex Statale 36 alle direttrici per il centro, l’ospedale San Leopoldo Mandic, la scuola elementare del Montello, le superiori, la caserma dei vigili del fuoco, il comando di compagnia dei carabinieri e il centro sportivo comunale, e su cui si affacciano asilo e materna, Cdd per disabili, oltre alle abitazioni del quartiere più popoloso della città, negozi, attività commerciali e uffici.

Il costo per renderla a misura di residenti e pedoni è di 1 milione 800mila euro, cioè 2.250 euro al metro lineare, più parecchi disagi per chi lì abita, lavora e passa e lunghe notti insonni per i residenti. Per tradurre in realtà disegni, prospetti e rendering, i tecnici e gli operai della delle "Mezzanzanica Spa" di Parabiago, che si sono aggiudicati la commessa, chiuderanno almeno in parte la strada ed entreranno in azione anche col buio. Il commissario capo Davide Fortunato Mondella comandante della Polizia locale ha già firmato un’ordinanza in cui avverte di "divieto di sosta con rimozione forzata, restringimento della carreggiata, divieto di transito, senso unico alternato". Il sindaco Massimo Panzeri assicura tuttavia via social "a scanso di equivoci", che "i lavori non comporteranno alcuna chiusura totale della strada" e che "il transito sarà quindi sempre garantito". Per limitare al minimo per quanto possibile i problemi è inoltre previsto che qualsiasi modifica a viabilità, sosta e fermate dei bus venga comunicata preventivamente e che, in caso di necessità, gli agenti della Locale possano bloccare i lavori. Nonostante le rassicurazioni gli esercenti e gli abitanti di viale Giuseppe Verderi e limitrofi sono parecchio preoccupati: i primi temono di perdere clienti gli altri di non chiudere occhio e di restare prigionieri o in casa o fuori casa. Daniele De Salvo