FULVIO D’ERI
Cronaca

Verso la soluzione green. Il comprensorio di sci?: "Deve essere uno solo"

Bormio, Valeriano Giacomelli ad della Sib parla del progetto in Alta Valle "Il futuro passa attraverso la creazione di un’unica ski-area con Valfurva".

lfuturo? Un’unica skiarea, con collegamenti tra Bormio e Santa Caterina e tra Bormio e Valdidentro. Il progetto, non completamente nuovo, nell’ultimo periodo pare aver avuto quella prima accelerata, necessaria per poter essere attuato e completato in un prossimo futuro. È da qualche anno, infatti, che, in Italia e nel mondo, la tendenza è quella di "unire le forze", creare comprensori sempre più grandi che permettano ai turisti, una volta giunti in una determinata località per trascorrere un periodo di vacanza, di lasciare la macchina in garage o in un parcheggio e muoversi solo con gli sci. O con mezzi ecologici. Si va verso un futuro a "impatto zero" o quasi… e quindi con pochi o, addirittura, zero spostamenti per raggiungere le piste da sci. E anche l’Alta Valtellina non può sottrarsi a questa tendenza.

"Il futuro passa attraverso la creazione di una ski area più ampia – dice deciso Valeriano Giacomelli (nella foto), ad della SIB (Società Impianti Bormio) -, è inutile fare giri di parole. La tendenza, anche a livello nazionale e internazionale, è questa e anche noi dobbiamo lavorare affinché si riesca a concretizzare al più presto il progetto di una skiarea che comprenda collegamenti da Bormio a Santa Caterina e da Bormio alla Valdidentro. Tutti ne trarrebbero benefici perché il turista, nel suo periodo di vacanza, ama spostarsi senza dover levare gli sci (un po’ quello che succede in Trentino ormai da tanti anni ndr), lasciando la macchina a riposo. E questo vorrebbe dire anche minori emissioni di Co2, un turismo “green“ e più sostenibile. Sicuramente bisogna trovare le risorse necessarie, ma mi sembra che adesso ci sia la volontà un po’ di tutti di lavorare in questa direzione". Il progetto più avanzato sembrerebbe essere quello del collegamento di Bormio con Santa Caterina. È un po’ che se ne parla… "Ultimamente c’è la consapevolezza che per proiettarci nel futuro in maniera vincente… la skiarea debba essere ampliata e sono fiducioso sul fatto che, a breve, si possano muovere i primi passi verso questa soluzione. Il collegamento Bormio–Santa Caterina? Due sono i possibili scenari: il primo è quello più diretto che prevede un impianto per collegare Bormio 3000 alla parte alta degli impianti di Santa Caterina (peak to peak) mentre l’altra vedrebbe la creazione di più impianti (con collegamento prima con S. Antonio e poi con Santa Caterina con più vincoli rappresentati dall’essere all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio). A noi vanno bene entrambe le soluzioni: basta che si faccia, che si cominci a lavorare per far diventare realtà un progetto essenziale per la competitività turistica del territorio". Quella di un grande comprensorio in Alta Valtellina è quindi una soluzione che potrebbe permettere alla zona, meravigliosa dal punto di vista paesaggistico e con impianti di buonissima caratura, di avere ancora maggior appeal in Italia e, soprattutto, all’estero. E aver maggior capacità attrattiva vuol dire avere maggior possibilità di conquistare un’altra fetta importante di turisti. Una manna per tutto l’indotto. Per farlo però vanno messi al bando i cosiddetti campanilismi, presenti (purtroppo) in maniera massiccia in Alta Valle e altamente frenanti per lo sviluppo turistico. E non solo.