Ustionata dal rogo dell’appartamento Muore a 79 anni

Malgrate, l’incendio il giorno dell’Epifania. Ancora ricoverato il marito

di Daniele De Salvo

È morta Piera Spreafico, la 79enne rimasta intrappolata tra le fiamme dell’incendio che all’Epifania ha divorato il suo appartamento ai palazzoni di Malgrate. Il suo cuore non ha retto oltre, al terzo arresto cardiaco l’altro pomeriggio ha smesso di battere per sempre. Piera versava in prognosi riservata all’ospedale Villa Scassi di Genova dove era stata trasferita d’urgenza in condizioni disperate con ustioni di terzo grado su tutto il corpo e soprattutto per una grave intossicazione per il fumo respirato. Per 12 giorni, nonostante l’età, ha lottato con tenacia per sopravvivere, ma lunedì non ce l’ha più fatta a reggere alle numerose complicanze che ustioni e intossicazioni comportano. "Purtroppo la figlia mi ha confermato che la madre è deceduta – spiega il sindaco Flavio Polano -. Mi ha rivelato che già nelle precedenti settimane era stata ripresa in extremis in almeno due occasioni. Evidentemente alla terza il suo cuore non ha resistito. Mi spiace, sono veramente addolorato". Il marito 75enne Giacomo Ceruti resta invece ricoverato al Centro grandi ustionati del Niguarda di Milano: lui non c’era quando è divampato il rogo, ma ha tentato di buttarsi tra le fiamme per raggiungere e salvare la moglie intrappolata nella loro abitazione.

I soccorritori l’hanno trovata rannicchiata sul pavimento della cucina vicino ad una finestra che probabilmente ha cercato di raggiungere per aprirla e provare a scappare da lì o almeno per riuscire a respirare. Non si sa quale sia stato il punto di innesco dell’incendio. Si presume o una candela lasciata accesa o più probabilmente le lucine del presepe o dell’albero di Natale allestiti in soggiorno. "Sono questi i due principali indiziati – conferma il sindaco -. O una candela oppure le luci di Natale che hanno innescato un cortocircuito. Con il materiale sintetico basta una scintilla per sprigionare un rogo". In attesa degli accertamenti l’alloggio al secondo piano del complesso residenziale di via Monsignor Polvara resta sotto sequestro perché su quanto accaduto è stata avviata d’ufficio un’inchiesta.