Un’alba di fuoco nella villetta. Anziano muore, la figlia si salva

Carimate, nel furioso rogo che di mattina presto ha colpito l’edificio ha perso la vita un uomo di 91 anni mentre la donna che era in casa con lui ha riportato ferite lievi . Portata in ospedale per precauzione.

Il rogo potrebbe essere partito da una stufetta che si è surriscaldata. All’alba, mentre dentro casa stavano tutti dormendo. Costata la vita, ieri, ad Antonmario Reale, pensionato di 91 anni. Nel rogo è rimasta leggermente ferita anche la figlia Laura, 54 anni, trasportata in ospedale ma senza gravi conseguenze. Diverse le condizioni in cui è stato soccorso il pensionato, estratto da casa già privo di sensi, e poi morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Il rogo è scoppiato in una villetta di via privata del Cavalluccio 17: i soccorsi sono intervenuti alle 6.45, quando le fiamme e il fumo tossico avevano già preso piede, per un possibile corto circuito, o un malfunzionamento, che era certamente iniziato prima, senza che nessuno se ne accorgesse. I soccorritori del 118, dopo aver spento l’incendio ed essere riusciti a entrare, hanno dapprima individuato l’uomo, portato all’esterno della casa già incosciente. I sanitari hanno cercato di rianimarlo e tenerlo in vita, prima di trasportarlo con urgenza all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, dove è morto poco dopo l’arrivo, alle 8.30. Nel frattempo i Vigili del fuoco, intervenuti con squadre dal Comando di Como, e dai distaccamenti di Cantù e Appiano Gentile, cercavano la figlia, che inizialmente non si trovava. Salvo poi individuarla dentro l’abitazione, dove aveva trovato riparo, riuscendo così a non andare incontro alle stesse drammatiche conseguenze dell’anziano padre.

È stata portata in codice verde all’ospedale di Saronno, per verificare la presenza di monossido nel sangue. La casa è andata completamente distrutta, ed è stata dichiarata inagibile dai pompieri che dopo aver lavorato per quasi 3 ore, per spegnere l’incendio e individuare eventuali focolai che avrebbero potuto far ripartire il rogo, hanno provveduto alla messa in sicurezza. Fin dai primi accertamenti, svolti dai carabinieri di Cantù e del Radiomobile, è stata esclusa qualsiasi responsabilità a carico di terze persone, individuando la zona di innesco in una stufetta in una delle stanze, forse la stessa in cui si trovava la vittima. Il magistrato di turno della Procura di Como, davanti all’evidente accidentalità di quanto accaduto, ha disposto l’immediata restituzione della salma ai familiari, non ritenendo necessario svolgere ulteriori accertamenti. Paola Pioppi