
Turisti sul lago
Lecco, 3 agosto 2019 - Lecco e provincia sold out. L’anno scorso tra capoluogo, lago, monti e colline delle Brianza, i turisti sono stati quasi 260mila, 258.520 per la precisione, l’1,8% in più dei 254mila del 2017, specialmente grazie agli stranieri. Il 41% ha scelto la zona del lago, il 35% l’area brianzola per questioni di lavoro e affari, il 17% la città e il 7% le località montane, che tuttavia hanno registrato una flessione del 16%, da 21mila a nemmeno 18mila arrivi. Il trend è in costante crescita, anche per quanto riguarda le presenze complessive, pari a 663,854, il 7,45% in più, con una permanenza media quindi per ogni ogni soggiorno di 2,54 giorni, rispetto ai 2,43 dei dodici mesi precedenti. Tradotto: aumentano i visitatori che si fermano anche più a lungo. La provincia lecchese piace soprattutto agli stranieri, in crescita, che sono stati oltre 150mila, provenienti nel 19% dei casi dalla Germania, dal 12% dagli Stati Uniti, il 10% dalla Francia, il 7% dal Regno Unito quando non era stata ancora stata sancita la Brexit, il 6% dalla confinante Svizzera, il 5% dall’Olanda, il 4% dalla Russia e dall’Ucraina e il 3% dalla Spagna.
Gli stranieri impazziscono specialmente per il lago, dove hanno rappresentato il 71% delle presenze, ma adorano pure Lecco città dove sono stati il 59% dei turisti. Gli italiani invece risultano in calo: sono approdati nel Lecchese nel 51% dei casi da altre zone della Lombardia, e poi da Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Lazio.
In valori assoluti, il numero di turisti stranieri supera quello degli italiani di quasi 34.000 arrivi e di circa 131.000 presenze. Per poter accogliere più visitatori sono aumentare pure le strutture alberghiere, quasi raddoppiate, passate da 605 a 1.137: 598 sono case vacanza, più che triplicate, 279 strutture complementari, 171 B&B e 89 alberghi, per un totale di quasi 17mila posti letto. Sebbene l’aumento della capacità ricettiva sia determinato quasi esclusivamente dalle strutture non alberghiere, i flussi denotano ancora la predominanza degli hotel tradizionali, scelti dal 59% dei turisti, mentre il 27% ha optato per strutture complementari, il 7% per i B6B e sempre il 7% per le case vacanza.