Trenord chiede i danni al portavoce dei pendolari

Lecco, diecimila euro: è il conto presentato a Guido Daho, rappresentante dei viaggiatori da 23 anni

Trenord chiede i danni al portavoce dei pendolari

Trenord chiede i danni al portavoce dei pendolari

Diecimila euro. È il conto salatissimo che i vertici di Trenord hanno presentato a Guido Daho, 67 anni, da 23 storico rappresentante dei pendolari, prima lecchesi e poi lombardi. La sua colpa? Aver denunciato, con un comunicato pubblico, che sulla linea regionale Milano – Lecco – Sondrio - Tirano erano stati rimessi in circolazione vecchi treni, definendoli "vecchi vagoni "Media distanza" dai vasti depositi di rottami accantonati sui binari morti". "Nei giorni scorsi ho ricevuto una pec, che ha valore legale, dagli avvocati di Trenord una diffida con cui mi si intima di ritirare il comunicato e mi vengono chiesti 10mila euro di risarcimento danni – spiega Giorgio Dahò -. L’ho comunicato l’altra sera agli altri rappresentanti dei pendolari della Lombardia e ho interpellato pure l’assessore regionale a Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, che tuttavia sostiene che c’entra niente". "È molto grave – scendono in campo per difenderlo i consiglieri regionali dem Simone Negri e Gian Mario Fragomeli -. Trenord è una società che fa capo alla Regione e allo Stato e dovrebbe pensare a far viaggiare i treni e a soddisfare le esigenze dei cittadini, non a intimidire i rappresentanti dei pendolari chiedendo soldi e minacciando azioni legali. Gli utenti sarebbero ben contenti di non dover denunciare sulla stampa i disservizi se le cose funzionassero a dovere. Se lo fanno è perché il livello di guardia è stato abbondantemente superato e nessuno li ascolta". "Dichiarazioni fortemente lesive della reputazione dell’azienda, nonché false e pretestuose – insistono tuttavia da Trenord -. Ha messo in dubbio la costante attenzione posta alla sicurezza dell’esercizio ferroviario. Trenord ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo con i rappresentanti dei viaggiatori, quando è condotto con senso di responsabilità, rispetto reciproco e attinenza alla realtà". Se non verrà risolta in via bonaria, la vicenda rischia di approdare in un’aula di tribunale. Che effettivamente siano stati utilizzati convogli datati è comunque la verità e moltissimi viaggiatori hanno già annunciato di essere pronti a testimoniarlo sotto giuramento e provarlo.

D.D.S.