
di Fabio Landrini
Il giorno dopo la grande paura la stazione di Paderno-Robbiate sembra la fermata di una linea abbandonata. La circolazione ferroviaria è interrotta. Sulla vetrata della stazione è affisso un cartello scritto a mano: "Oggi la circolazione è sospesa fino a nuovo avviso". La data è stata cancellata. "Fino a stasera non passerà alcun convoglio - afferma un dipendente di Rfi, chiuso dietro ai vetri dell’ufficio della stazione -. Attendiamo di capire le decisioni per i prossimi giorni". E infatti all’altoparlante si sente regolarmente la voce registrata, a distanza di qualche minuto l’una dall’altra, "annuncio cancellazione treno", per segnalare che nessun convoglio passerà di lì. Anche gli addetti alle pulizie non hanno troppa voglia di parlare e si affrettano a tornare al proprio lavoro. Ma di viaggiatori non ce n’è praticamente l’ombra, o quasi. Nel piazzale antistante la stazione arriva la navetta che collega Calusco e Paderno d’Adda e ora, anche Monza. Da un paio d’anni, infatti, a causa della chiusura del ponte San Michele, il tratto fino a Calusco è collegato grazie a piccoli autobus. "Sono qui perché Trenord ha richiesto più navette - spiega l’autista - perché dobbiamo sopperire alla mancanza dei treni". Nella settimana successiva a Ferragosto sono in pochi a viaggiare e Paderno non fa eccezione, tanto che mercoledì solo una persona era presente su convoglio che si è poi schiantato a Carnate. "Evidentemente macchinista e capotreno stavano facendo il cambio del banco di guida - spiega Marco Triggiani, macchinista e delegato sindacale della Filt Cgil Lecco -: si tratta di un’operazione che sposta le apparecchiature per manovrare il treno dall’altro lato del convoglio. Durante questa operazione, il treno deve essere frenato e in sicurezza. Non so cosa stessero facendo i due lavoratori in quel momento, per ora credo nella loro buona fede, ma bisognerà attendere l’esito delle indagini per capire la realtà dei fatti, anche perché le strumentazioni di bordo (una scatola nera presente su tutti i treni) registrano tutto". Secondo gli addetti ai lavori il treno doveva rimanere fermo nella stazione di Paderno per almeno una ventina di minuti. "Gran merito va al capostazione di Paderno che ha subito capito la situazione e ha chiuso nel più breve tempo possibile i passaggi a livello, telefonando al collega di Carnate per tentare di limitare i danni". Il convoglio è stato quindi dirottato fino al binario morto. La persona a bordo, intanto, non si sarebbe accorta di nulla, con il treno che viaggiava intorno ai 60 chilometri orari. "Tra i lavoratori di Trenord c’è sconcerto - sottolinea Triggiani -. Noi macchinisti passiamo le giornate a pensare esclusivamente alla sicurezza dei nostri passeggeri".