REDAZIONE LECCO

Trecidi minorenni nel limbo, il Comune non sa dove metterli

Tredici minori stranieri non accompagnati sono in attesa di essere presi in carico dal Comune di Como. Il Comune non ha posti per accoglierli e don Giusto Della Valle li ospita in un centro provvisorio. Si chiede al Comune di trovare soluzioni stabili per gestire l'emergenza.

Trecidi minorenni nel limbo, il Comune non sa dove metterli

Rischiano di diventare un caso a livello nazionale i tredici minorenni stranieri non accompagnati che da lunedì sono in attesa di essere presi in carico dal Comune di Como. I ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, lunedì si sono presentati agli uffici della questura di Como e come prevede la procedura sono stati identificati, attraverso le impronte digitali, e poi sono stati avvisati gli uffici comunali come prevede la legge che in questo caso individua il sindaco come tutore legale di prima istanza. Da Palazzo Cernezzi però hanno fatto sapere di non solo di non sapere dove metterli, ma non di non avere neppure possibilità di accoglierli visto che il Comune di fa già carico di 311 minori non accompagnati. Alla fine a prendersi cura dei ragazzi è stato don Giusto Della Valle che li ha ospitato nel centro che ha creato ad Albate, ma si tratta di una soluzione provvisoria perché anche qui i posti a disposizione sono esauriti. Da due giorni i ragazzi fanno la spola tra Albate e la questura sperando in una soluzione di accoglienza più stabile che però tarda ad arrivare. "La situazione è sicuramente molto complessa da gestire, gli arrivi continuano ad aumentare. Le soluzioni ipotizzate e messe in campo fino ad oggi sono, evidentemente, insufficiente a governare questo fenomeno - denuncia il gruppo di opposizione Svolta Civica - Nella nostra città moltissimi volontari, associazioni e parrocchie, a cui va il nostro più sincero ringraziamento, mettono a disposizione il loro tempo e le loro risorse per accogliere i minori ma non può ricadere tutto sulle loro spalle. C’è bisogno di trovare insieme a tutte le realtà del territorio delle soluzioni che vadano oltre la gestione dell’emergenza. Ci sono degli spazi comunali che possono essere aperti o riaperti per accoglierli, perché il Comune non investe in questa direzione?". Il riferimento è al centro per minori Puzzle che fino al 2006 era in funzione a Tavernola, poi fu chiuso e mai più riaperto. Ro.Can.