DANIELE DE SALVO
Cronaca

Terrorizzava le sue vittime, rapinatore chiede scusa in aula

Il giorno dopo l’arresto, davanti al giudice aveva fatto scena muta. Ora, davanti al Tribunale Collegiale che lo ha condannato,...

Il giorno dopo l’arresto, davanti al giudice aveva fatto scena muta. Ora, davanti al Tribunale Collegiale che lo ha condannato, ha speso due parole di scuse, dicendosi dispiaciuto per le persone che aveva rapinato un anno fa, in centro città. Karim Issaoui, tunisino di 27 anni senza fissa dimora dalla stazza imponente, tuttora detenuto, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione, per due aggressioni avvenute a ottobre e dicembre 2023.

In quest’ultimo caso, l’8 dicembre era stato preso di mira un ragazzo tunisino accerchiato in via Caio Plinio, vicino ai portici, rapinato di 190 euro dopo essere stato minacciato con un coccio di bottiglia e gettato a terra da Issaoui e da un complice non identificato. Ma in quella circostanza la vittima, era riuscita a far partire una app, che aveva registrato la conversazione con i due rapinatori, mentre cercava di convincerli a lasciargli il telefono, ritenuto di poco valore, ma per lui importante per rimanere in contatto con la famiglia: "Ridaglielo – aveva detto uno dei due all’altro, parlando in arabo – tanto cosa ce ne facciamo di sto telefono".

La vittima dell’altra rapina era invece un ragazzo di origine afghana, che si è costituito parte civile nel processo ottenendo un risarcimento provvisionale: il 26 ottobre al Tempio Voltiano, era stato accerchiato e minacciato con un coltello. Ai rapinatori, anche in questo caso Issaoui con un complice non identificato, aveva consegnato 150 euro e documenti, ed era poi stato minacciato: "Se chiami i carabinieri ti ammazziamo".

Paola Pioppi