
Tempio della memoria C’è una petizione per salvare dalle ruspe l’ex scuola del paese
di Daniele De Salvo
Non è solo il luogo dove i bambini di quasi un secolo di generazioni hanno studiato, imparato, giocato e sono cresciuti. È una sorta di tempio della memoria e della storia locale del Novecento. Per questo già più di seicento cittadini – che non sono pochi per un centro di 5mila abitanti - hanno firmato una petizione per chiedere di salvare l’ex scuola elementare di Spiazzo a La Valletta Brianza, rimasta in funzione sino alla fine degli anni ‘80 per gli alunni di Spiazzo appunto, Monte e Bagaggera, altre località del paese, che all’epoca era ancora diviso in due tra Rovagnate e Perego prima della fusione in un’unica comunità.
L’edificio, che si trova nel cuore del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, è ormai abbandonato e in disuso da parecchio. Il sindaco Marco Panzeri ne ha ordinato l’abbattimento per raderlo al suolo e ricostruirlo tutto da capo per renderlo uno spazio pubblico. "Seppure in disuso dal 2000 e bisognosa di un energico intervento di riqualificazione, la struttura è rappresentativa del valore dell’istruzione pubblica capace di raggiungere anche chi non poteva raggiungerla: i più umili e i più lontani – spiegano Silvia Maria Sardi e Marco Viganò, promotori della raccolta firme -. Nonostante l’usura del tempo, infatti, è rimasto invariato il suo valore intrinseco, che per la comunità locale è diventato un vero e proprio punto di riferimento e di riconoscimento. Riqualificare non significa demolire. È possibile salvare l’ex scuola di Spiazzo dall’incuria, ma senza deturpare l’identità dei luoghi e il paesaggio in cui è inserita".
Il progetto di rigenerazione urbana del comparto prevede infatti la realizzazione di un anonimo edificio moderno green circondato da un parchetto. Sembrano non esserci impedimenti burocratici, perché non sussistono vincoli e nemmeno i funzionari della Soprintendenza hanno formulato parere negativo né prescrizioni, contrariamente a quanto accaduto anche per immobili meno antichi. Dal canto suo il primo cittadino non intende commentare e attende di ricevere la petizione per poterla leggere e nel caso replicare: "Non vorrei dare adito a strumentalizzazioni", si limita a spiegare, lasciando intendere che magari, dietro alla facciata della salvaguardia di un luogo della memoria, possano esserci manovre politiche.