Andrea Morleo
Cronaca

Tasse “spalmate“ per i lecchesi

I provvedimenti adottati dal Comune per sostenere famiglie e commercianti dopo il lungo stop

La prima rata Imu (in scadenza il 16 giugno prossimo) posticipata e accorpata alla seconda al 16 settembre prossimo. Saranno al contrario esentati totalmente dal pagamento alberghi, pensioni e Bed&Breakfast come peraltro previsto del decreto Cura Italia. La prima rata della tassa sui rifiuti, in scadenza il 31 maggio scorso, invece è già stata eliminata: rimanfono le altre due rate della Tari, in scadenza il 30 settembre e 7 dicembre prossimi. Cancellata del tutto anche l’imposta di soggiorno con tutte le scadenze spostate al prossimo 15 gennaio 2021.

Uno sconto del 30% verrà invece applicato sulla tassa occupazione suolo pubblico (Tosap) dal 1° maggio al 31 ottobre ma intanto il Comune ha già concesso a commercianti e baristi di ampliare lo spazio per tavolini esterni al fine di compensare i mancati incassi del lockdown. Si è parlato soprattutto di tasse nell’ultimo consiglio comunale di Lecco durante il quale l’amministrazione ha presentato il piano di provvedimenti a sostegno di famiglie e attività economiche. Ad illustrare nel dettaglio le scelte della maggioranza i due assessori di riferimento, Lorenzo Goretti (Bilancio) e Francesca Bonacina (Commercio e Turismo). "L’invito ai cittadini non in difficoltà - ha spiegato lo stesso Goretti - è quello di rispettare la scadenza Imu del 16 giugno perchè già si tratta di un impegno non di poco conto per le casse del Comune anche se lo Stato ha già anticipato come ogni anno due milioni e mezzo". Nel 2019 l’Imu ha garantito a palazzo Bovara introiti per 18 milioni di euro (quasi 10 solo nell’acconto di giugno) ed è di gran lunga la tassa che garantisce le maggiori entrate al Comune di Lecco.

Gli incassi 2020 saranno giocoforza sotto la media: per la sola Tosap nei due mesi di lockdown si sono persi 300mila euro. Al momento del voto la Lega si è astenuta. "Sono interventi quasi obbligati - ha spiegato Cinzia Bettega -, c’è bisogno di altro per rilanciare la ripresa". Anche il consigliere Filippo Boscagli ha chiesto che "i contributi da Roma devono servire per abbassare le tariffe dei servizi alle famiglie". Alberto Anghileri ha chiesto "di fare la differenza tra partite iva e liberi professionisti che hanno subito maggiori contraccolpi rispetto a pensionati e dipendenti pubblici". © RIPRODUZIONE RISERVATA