DANIELE DE SALVO
Cronaca

"Sul cambio di Provincia serve un referendum"

Lo chiedono i consiglieri comunali di minoranza. Chi non vuole la consultazione è il sindaco Monica Gilardi

Silvia Paroli con Enzo Venini è del gruppo Più Comunità

Silvia Paroli con Enzo Venini è del gruppo Più Comunità

Un referendum sul cambio di provincia a Colico. Lo chiedono i consiglieri comunali di minoranza e lo sollecitano anche i "lealisti" che vogliono restare nella circoscrizione provincia di Lecco. Ma con loro si schierano pure sia il consigliere lombardo di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, sia il collega dem Gianmario Fragomeli che sempre più spesso condividono le stesse istanze sebbene da versanti opposti dell’emiciclo del Pirellone. Chi invece non vuole la consultazione popolare sulla secessione o meno è il sindaco Monica Gilardi, che già ad aprile lo ha cassato bollandolo come improponibile, sebbene successivamente sia stata poi modificata la normativa regionale di riferimento che lo ha reso così una scelta praticabile. L’ultimatum per convocare una nuova seduta di Consiglio comunale durante la quale deliberare l’indizione di un referendum scade a fine mese, altrimenti dalle opposizioni e dal comitato Colico resta a Lecco si appelleranno ai giudici del Tar. "Non ci sono più ragioni per impedire il referendum consultivo e non è accettabile che una simile decisione passi solo dal Consiglio comunale, i cui consiglieri non sono stati eletti per fare transitare Colico in provincia di Sondrio", avvertono Silvia Paroli ed Enzo Venini dai banchi del gruppo Più Comunità e Guido Plazzotta e Raffaele Grega di Colico di Tutti, che sono convinti che i colichesi sceglieranno per restare a Lecco. Tra l’altro c’è pure un precedente: a Comacchio, dove già nel 2013 i cittadini hanno scelto la provincia di Ravenna al posto di quella Ferrara. "Siamo consapevoli di quanto Colico sia importante per il nostro territorio – aggiunge Zamperini -. La sua appartenenza a Lecco la si dimostra però non con slogan, bensì con il coraggio di ascoltare i cittadini". "Non può spettare solo ai consiglieri comunali prendere una decisione così importante" rimarca Fragomeli. D.D.S.