Strada minacciata dai massi La scala santa non riapre

Parere negativo per il via libera sul percorso verso la collina di Somasca. C’è molta preoccupazione a Vercurago perché la situazione potrebbe peggiorare

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di Vladimiro Dozio

Si allontana sempre più la riapertura della scala santa che sale al complesso religioso sulla collina di Somasca. Una situazione di pericolo che ora rischia addirittura di peggiorare. È arrivato il parere negativo per la riapertura della vecchia strada che dal basso sale tramite le cappellette fino al santuario del santi dei poveri e dei ragazzi abbandonati, San Girolamo Emiliani e la beata Caterina Cittadini. L’esperto ha comunicato che troppi massi minacciano ancora il percorso e ha vivamente sconsigliato la riapertura della scala santa, prima che venga eseguito il disgaggio. C’è molta preoccupazione tra i padri Somaschi, dopo quanto ha detto il geologo incaricato di una ispezione nella zona pericolante. Il padre responsabile dei Somaschi, padre Livio Valenti dice: "L’esperto da noi contattato, si è calato lungo tutta la parete e, al termine del sopralluogo, ha evidenziato l’esistenza di parecchio materiale instabile". "La situazione - continua Padre Valenti -, è dovuta a una serie di fattori e potrebbe anche peggiorare. Il vento asciuga la terra e la volatilizza, creando dei vuoti tra i sassi". Con l’arrivo di forti piogge poi si teme un’ulteriore minaccai. Come si ricorderà dalla metà di gennaio due sono state le scariche di grossi massi che hanno costretto a chiudere. "Nei prossimi giorni dovrebbe esserci un’altra ispezione da parte di un esperto, questa volta inviato dal presidente della Comunità montana della Valle San Martino e del Lario Orientale, Carlo Greppi. Presidente che dice: "La situazione è molto critica, pertanto è impensabile aprire, anche con delle limitazioni. Noi abbiamo già finanziato e appaltato altri interventi per la messa in sicurezza della zona". Il primo intervento avrà una spesa di 600mila euro e dovrebbe iniziare entro la fine di febbraio. Intervento che consisterà nella posa di reti paramassi a protezione del percorso della cappelle. Lavori che dovranno essere effettuati dopo il disgaggio di tutto il materiale pericolante". Nel frattempo è stato presentato un secondo progetto, dal costo più o meno di 600mila euro per la messa in sicurezza di altre zone e della collina così fragile. Difficile fare delle previsioni sulla riapertura della strada che conduce al santuario. "Da parte mi - termina il presidente della Comunità montana Carlo Greppi - spero che l’apertura possa avvenire per l’estate". L’estate è un periodo di grande affluenza a Somasca, tramite il turismo religioso, per chi arriva per pregare San Girolamo Emiliani e la Beata Caterina Citta.