
Sopravvisse al mare, fatale l’Adda Trovato il corpo del ragazzo
di Daniele De Salvo
È sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo su una carretta del mare, ma ha perso la vita nell’Adda. La corrente del fiume ha trascinato il suo corpo per 12 chilometri, fino alla diga della centrale idroelettrica di Cornate d’Adda, dove è stato recuperato solo l’altro ieri, dopo cinque giorni. Si chiamava Yassin Ez zaher e aveva 27 anni il giovane che sabato scorso è annegato a Brivio. Era originario del Marocco ed era in Italia senza permesso di soggiorno. Non aveva un posto stabile dove abitare, ma bazzicava nella zona di Cisano Bergamasco. Campava di piccoli espedienti. Probabilmente si è buttato in acqua per scappare ai carabinieri che stavano pattugliando il lungofiume, ma che nemmeno lo stavano cercando. A riva prima di tuffarsi ha lasciato solo le scarpe e un cappellino. Identificarlo non è stato facile: nessuno ha cercato Yassin, non ufficialmente, né ha presentato formale denuncia di scomparsa, perché i connazionali che frequentava sono fuorilegge. Hanno deciso di ammettere qualcosa e lasciare intendere ai carabinieri della caserma di Brivio chi potesse essere solo su pressanti e disperate richieste della mamma di Yassin, che dal Marocco non riusciva più a mettersi in contatto con il figlio e ha capito che gli fosse capitato qualcosa di brutto, con quel sesto senso che solo le madri hanno. Non si sbagliava, la conferma definitiva che quel ragazzo inghiottito dal fiume fosse lui si è tuttavia avuta solo giovedì, quando il suo cadavere è stato appunto ripescato dall’Adda molto più a valle. La salma di Yassin ha superato Calco, Imbersago, le chiuse e gli sbarramenti tra Robbiate e Paderno d’Adda, per finire poi nel canale di alimentazione della centrale di Cornate. Ad avvistarlo sono stati gli addetti all’impianto, mentre a riportarlo a galla ci hanno pensato i sommozzatori dei vigili del fuoco.