ANDREA MORLEO
Cronaca

Lecco: il sindaco Gattinoni si insedia, Brivio si commuove

A palazzo Bovara il passaggio di consegne . Il nuovo inquilino: "Avrò bisogno dei tuoi consigli". Virginio: "Lavora per la comunità"

Mauro Gattinoni  con i familiari

Mauro Gattinoni con i familiari

Lecco, 7 ottobre 2020 - Emozionati, tutti. Il sindaco uscente in primis che al momento di salutare "le mie assistenti più strette" si interrompe con la voce rotta dall’emozione. "Lascio quella che è stata una seconda famiglia per dieci anni", dirà più tardi Virginio Brivio che al suo successore consegna il monito in primis "di tenere unita la comunità" mentre invita i tanti giovani consiglieri "a chiedere consigli". Emozionato lo è anche Mauro Gattinoni, che nel suo completo elegante e la fascia tricolore al petto sembra già calato nel nuovo ruolo. E pronto raccoglie l’assist.

«Una città unita è più forte, per cui lavoreremo ai progetti che avranno lo scopo di tenere unità la comunità nella consapevolezza e la serenità di allinearci su un percorso che i lecchesi hanno scelto". Voglia di normalizzazione dopo gli ultimi strappi di una campagna elettorale che tutti ora vogliono lasciarsi alle spalle. "Vogliamo dare una serenità di rapporti alla città perché attorno agli obiettivi di raggiungere si impari a lavorare insieme: devono cadere gli steccati e prevalere le persone", continua Gattinoni che poi riserva parole d’affetto allo stesso Brivio. "La delicatezza di alcuni accenni durante la visita al Comune di oggi mi ha fatto capire che davvero ha seminato tanto: il cambio di passo ci sarà sì, ma non di direzione".

C’è voglia di ricucire e Gattinoni sa che d’ora in poi ci sarà bisogno di tutti. "A cominciare proprio da Virginio a cui ho chiesto di affiancarmi in questi primi giorni". Ad ascoltare il primo discorso ufficiale del neosindaco davanti a telecamere e taccuini ci sono mamma Mariangela, papà Giovanni, il fratello Luca e i due nipotini, Lorenzo e Giovanni. Emozionati pure loro. Dall’altra lato dell’aula consiliare il segretario cittadino del Pd, Alfredo Marelli, Alberto Anghileri e Tino Magni, Anna Niccolai, gli assessori uscenti Alessio Dossi e Roberto Nigriello a dare “l’imprimatur“ politico alla cerimonia di insediamento. Un fragoroso applauso conclude il momento ufficiale a cui ne segue uno più intimo, nell’ufficio del sindaco dove Gattinoni ha già preso possesso della scrivania "che infatti è stranamente in ordine", butta lì Brivio per stemperare il clima. Non ce n’è in realtà bisogno perché segue un elenco di regali consegnati al nuovo inquilino "a cominciare da questo crocifisso che nel 2014 mi ha regalato lo scultore Tuccio di Lampedusa: è fatto con i barconi dei migranti affondati". Al nuovo inquilino anche la forbice per le inaugurazioni ("ce ne saranno tante, spero"), una maglia della protezione civile. "Sono commosso e onorato", ribatte Gattonini che ai giornalisti ricorda: "Entro in punta di piedi, non aspettati fuochi d’artificio".