
Una corsia d'ospedale
Airuno (Lecco), 12 ottobre 2016 - Dall'ospedale alla casa di cura per malati terminali. L'epidemia di scabbia che nei giorni scorsi ha coinvolto pazienti e personale sanitario la Rianimazione del San Leopoldo Mandic di Merate si è estesa anche all'hospice Il Nespolo di Airuno. A portarla, naturalmente involontariamente, sarabbe stato un paziente trasferito dal reparto di Terapia intensiva del nosocomio brianzolo alla clinica di cure palliative, ma forse anche un'infermiera che presta servizio nella struttura ospedaliera e ha svolto un tirocinio nel centro malati terminali airunese.
Anche una seconda infermiera dipendente dell'hospice sarebbe stata contagiata e per questo attualmente si trova a casa in riposo formato per scongiurare il rischio di un ulteriore propagarsi del focolaio. Per precauzione tutti i degenti de Il Nespolo sono stati sottoposti a profilassi, come tutti gli operatori e gli addetti alle pulizie. Inoltre, sempre a scopo preventivo, è stato disposto di non accettare nuovi ricoveri sino al termine della settimana. La struttura, unica nel suo genere in provincia e gestita dall'associazione Fabio Sassi, comunque è pienamente operativa e non ha mai smesso si funzionare.