
L’inaugurazione
Una sartoria sociale. Per confezionare tessuti, ma anche per ricucire il filo spezzato della legalità. A Costa Masnaga, un bene confiscato ad esponenti della criminalità organizzata è diventato sede di una sartoria sociale. Si chiama Aracne, un laboratorio per intessere tele di relazioni. A gestire Aracne sono gli operatori della coop Paso di Paderno d’Adda sotto la guida dell’artista e tutor Francesca De Capitani. "Stiamo ricucendo una ferita con il filo della legalità", sono le parole di Sabina Panzeri, sindaco di Costa. Accanto a lei, al momento del taglio del nastro inaugurale, il presidente della cooperativa Paso, Raffaele Pirovano, con il prefetto di Lecco Sergio Pomponio, il questore Stefania Marrazzo, i consiglieri regionali Gian Mario Fragomeli e Giacomo Zamperini, il parroco don Adriano Colombini e Gabriele Marinoni. Gli spazi di Arancne saranno animati da percorsi di formazione e inclusione lavorativa, grazie anche alla rete di imprenditori locali che collaboreranno con per offrire opportunità concrete a persone in situazione di fragilità. "Gli affiliati alla criminalità organizzata oggi si insinuano nel tessuto economico, senza clamore, ma con altrettanta pericolosità – spiega il questore -. Progetti come questo li colpiscono dove fa più male: sul patrimonio". D.D.S.