
Una vecchia protesta per chiedere la caserma dei vigili del fuoco (Archivio)
Lecco - Passata la festa, gabbato lo santo. Ma quest’anno a Lecco i vigili del fuoco del comando provinciale per protesta non hanno nemmeno celebrato la festa della patrona santa Barbara. Non è certo contro di lei, a cui si sono nuovamente affidati sebbene con una cerimonia riservata solo a chi indossa la divisa del 115, ma contro i vertici regionali e nazionali e i rappresentati delle istituzioni, che da anni promettono invano una nuova caserma.
"Per la prima volta nella nostra storia abbiamo deciso di non svolgere celebrazioni pubbliche in onore di Santa Barbara – spiega Edgardo Lanfranchi, segretario provinciale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco –. È una scelta dolorosa e sofferta, per la mancata considerazione nei nostri confronti. Siamo stanchi di ricevere promesse, pretendiamo fatti e che comincino e si concludano presto i lavori per la sede".
La caserma attuale cade a pezzi, è piccola, non c’è neppure posto per i mezzi di soccorso, parcheggiati all’aperto in balia delle intemperie. A Lecco prestano servizio più di 50 vigili del fuoco professionisti, che dispongo di altrettanti mezzi e macchinari e si occupano di oltre 1.700 interventi all’anno; ci sono poi una decina di tecnici e amministrativi. Per costruire la nuova caserma ci sono già il luogo, i soldi, i progetti ma l’aumento dei costi delle materie prime sta di nuovo tardando i lavori. "Rendiamo omaggio alla nostra patrona in privato, con l’amarezza di non poterla onorare con i cittadini – conclude amareggiato il sindacalista – Che Santa Barbara vegli su di noi".