DANIELE DE SALVO
Cronaca

Caserma in disarmo: a Santa Barbara “esplode” la protesta, niente cerimonia pubblica

I vigili del fuoco chiedono la nuova sede. La patrona festeggiata con un evento riservato solo al personale del comando

Una vecchia protesta per chiedere la caserma dei vigili del fuoco (Archivio)

Lecco - Passata la festa, gabbato lo santo. Ma quest’anno a Lecco i vigili del fuoco del comando provinciale per protesta non hanno nemmeno celebrato la festa della patrona santa Barbara. Non è certo contro di lei, a cui si sono nuovamente affidati sebbene con una cerimonia riservata solo a chi indossa la divisa del 115, ma contro i vertici regionali e nazionali e i rappresentati delle istituzioni, che da anni promettono invano una nuova caserma.

"Per la prima volta nella nostra storia abbiamo deciso di non svolgere celebrazioni pubbliche in onore di Santa Barbara – spiega Edgardo Lanfranchi, segretario provinciale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco –. È una scelta dolorosa e sofferta, per la mancata considerazione nei nostri confronti. Siamo stanchi di ricevere promesse, pretendiamo fatti e che comincino e si concludano presto i lavori per la sede".

La caserma attuale cade a pezzi, è piccola, non c’è neppure posto per i mezzi di soccorso, parcheggiati all’aperto in balia delle intemperie. A Lecco prestano servizio più di 50 vigili del fuoco professionisti, che dispongo di altrettanti mezzi e macchinari e si occupano di oltre 1.700 interventi all’anno; ci sono poi una decina di tecnici e amministrativi. Per costruire la nuova caserma ci sono già il luogo, i soldi, i progetti ma l’aumento dei costi delle materie prime sta di nuovo tardando i lavori. "Rendiamo omaggio alla nostra patrona in privato, con l’amarezza di non poterla onorare con i cittadini – conclude amareggiato il sindacalista – Che Santa Barbara vegli su di noi".