
Da sinistra Panzeri, Giarletta e Lamantia al Torre
Ballabio, 30 gennaio 2019 - Un anno fa festeggiavano la vetta del Cerro Torre, in Patagonia, conquistata il 25 gennaio 2018 seguendo la mitica via dei Ragni del 1974 che guidati da Casimiro Ferrari scrissero una delle pagine più importanti della storia dell’alpinismo. Rientrati qualche giorno dopo a El Chalten, quartier generale delle spedizioni che si avventurano nell’area del Fitz Roy, gli alpinisti lecchesi Giovanni “Charlie” Giarletta e Manuele Panzeri con il compagno di cordata, il varesino Tommaso Sebastiano Lamantia, avevano brindato davanti a una bistecca alta tre dita e una cerveza ghiacciata perché quella era un’impresa con i baffi. La festa in città invece non c’è mai stata perché Giovanni, rientrato dall’Argentina il 12 febbraio, quattro giorni dopo venne travolto da una valanga mentre risaliva il Canale del Sasso Incastrato, in Grignetta, insieme all’amico Ezio Artusi di Introbio, anche lui membro del Soccorso alpino.
«I pensieri vanno a quei giorni lì, per forza», ci racconta Panzeri che non ha molta voglia di parlare perché certi anniversari fanno male. «Questa mattina ho sentito Antonio, il papà di Charlie. In questi giorni la sua mancanza sui sente anche di più». Il ricordo di Giovanni, che dopodomani avrebbe compiuto trentanove anni, è ancora vivissimo tra gli amici del Soccorso alpino tra cui lo stesso Giuseppe Rocchi, capostazione a Lecco che lo aveva «tirato su come un figlio», come aveva ricordato lui stesso nel giorno dei funerali. «Con Giovanni avevo trascorso l’ultimo anno: lui si era legato a me e io a lui», conferma oggi.
Gli uomini della XIX Delegazione hanno giurato di lasciare un segno tangibile nel ricordo del loro amico e l’occasione arriva dalla nuova piazzola per l’atterraggio dell’elicottero che si vuole realizzare sul “Panettone“, lo storico pratone a fianco del parcheggio ai Piani Resinelli. «La nostra intenzione- conferma Rocchi - è quella di dedicare quella piazzola a Giovanni, magari integrandola anche con una piccola casetta da costruire a fianco come appoggio quando le condizioni meteo sono critiche». Già normalmente nelle operazioni di soccorso l’elicottero atterra sul “Panettone” «ma su una parte di terreno di proprietà privata. Ora stiamo cercando di ottenere il via libera per costruire la piazzola su una porzione di prato di proprietà del Comune di Ballabio». L’iter è già avviato e ora si tratta solo di superare gli ultimi intoppi burocratici. Intanto la data del 16 febbraio si avvicina gli amici del Soccorso alpino hanno già in programma, in città e Valsassina, una serie di commemorazioni per ricordare Ezio e Giovanni.