Lecco, rapito dalla mamma e portato in Algeria

Il bimbo di sei anni non è mai rientrato a casa: l'allarme del padre

Carabinieri

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Lecco, 18 agosto 2019 - Per lei si è convertito abbracciando la fede islamica e per lei ha cambiato nome, aggiungendo al proprio uno di origine araba, ma l’amore tra i due è finito, si sono sperati e a lui non è rimasto nulla, nemmeno il loro unico figlio di appena di 6 anni che l’ormai ex moglie ha “rapito” e portato con sé all’estero dall’altra parte del Mediterraneo, in Algeria. «Non voglio sapere più nulla di te, non cercarmi mai più», gli ha comunicato liquidandolo con un messaggio via chat. A sottrarre il bambino, nato e cresciuto in Italia, almeno fino al mese scorso, è stata una algerina di 30 anni che si è sposata con un 41enne di Lecco che abita in un paese della Brianza e che, pur di poter essere suo marito, è appunto diventato musulmano e ha accettato di chiamarsi in un altro modo. I due nel 2012 hanno avuto anche un figlio, salvo poi successivamente separarsi e divorziare.

Da accordi quale genitore affidatario è stato scelto il padre, che tuttavia a inizio luglio ha acconsentito che la madre partisse per il proprio Paese d’origine per una vacanza di un paio di settimane insieme al loro unicogenito affinché potessero stare un poco insieme e conoscesse anche i parenti materni. Una volta terminato il periodo di ferie la donna non è però più rimpatriata e con lei nemmeno il loro figlio. La trentenne non si è nemmeno fatta più sentire al telefono, senza mai rispondere alle continue e insistenti chiamate dell’ex che ha tentato di contattarla in tutti i modi, almeno per poter parlare con il figlio e sincerarsi che stia bene. Nei giorni scorsi si è limitata a inviargli un messaggio vocale tramite WhatsApp, senza nemmeno accennare al bimbo: «Non voglio sapere più nulla di te, non cercarmi mai più».

La registrazione audio è l’ultima traccia dell’algerina che in seguito ha pure cambiato numero. Al brianzolo non è rimasto altro che raccontare quanto successo agli agenti della questura, sporgere denuncia e chiedere loro aiuto affinché possa riabbracciare quanto prima suo figlio, che ormai non vede e non sente da quasi un mese e mezzo. L’ex moglie e madre del loro bambino adesso è indagata per sottrazione di minore verso l’estero. Purtroppo con l’Algeria non sussiste alcun accordo bilaterale sui figli minorenni e le autorità dello Stato nordafricano non hanno ratificato nemmeno la Convenzione de l’Aja del 1980 per dirimere simili casi.