"Pronti a rischiare la vita per testimoniare il Vangelo"

Monsignor Maurizio Rolla, vicario episcopale di Lecco ricorda i tanti missionari uccisi prima di suor Luisa Dell’Orto, ammazzata sabato a colpi di pistola ad Haiti

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di Daniele De Salvo

Suor Luisa come padre Fausto, entrambi uccisi per testimoniare il Vangelo. A ricordare e paragonare tra loro suor Luisa Dell’Orto, la piccola sorella di Charles de Foucaul originaria di Lomagna che sabato scorso è stata ammazzata a colpi di pistola per le strade della capitale di Haiti all’antivigilia del suo 65° compleanno, e padre Fausto Tentorio, il missionario del Pime che nel l’ottobre 2011 è stato assassinato pure lui crivellato di proiettili fuori dalla sua parrocchia di Arakan nelle Filippine, è monsignor Maurizo Rolla, vicario episcopale di Lecco. "L’uccisione di suor Luisa, mi ha ricordato l’uccisione di un altro mio carissimo amico, padre Fausto, che il 17 ottobre 2011 è stato ucciso all’altro capo del mondo", spiega il vicario episcopale. "Hanno continuato a testimoniare il Vangelo a rischio della loro vita non solo perché volevano fare del bene e mostrare il bene – prosegue monsignor Maurizio Rolla –. La profondità della loro motivazione toccava lo spirito, la loro condizioni interiore, il criterio con cui pensavano la vita. Le loro sono testimonianze che sono state tragicamente spaccate, ma che non saranno mai fermate". Prima di suor Luisa e padre Fausto, anche suor Erminia Cazzaniga, canossiana di Sirtori, ha pagato con la vita la sua testimonianza al Vangelo: il 27 settembre 1999 lei è stata uccisa a Timor Est da miliziani filoindonesiani mentre stava portando aiuti umanitari ai rifugiati di Los Paolos, all’interno dell’isola. Aveva 69 anni, 39 dei quali trascorsi nel Paese del sud est asiatico. E ancora prima ha sacrificato la vita per i più poveri e per chi aveva bisogno di aiuto la dottoressa Graziella Fumagalli, medico di Casatenovo, volontaria cattolica uccisa il 22 ottobre 1999 in Somalia a colpi d’arma da fuoco in faccia da alcuni somali senza che si sia mai scoperto il motivo. Lei aveva 51 anni e dirigeva un centro antitubercolare della Caritas Italiana. "La testimonianza di vita di suor Luisa è più forte del crimine che l’ha portata via", scrive intanto in una lettera aperta padre Gilbert Peltrop, segretario generale della Chr, la Conferenza haitiana dei religiosi. "Di fronte a un atto così efferato, siamo abitati da sentimenti di confusione, rivolta, rabbia - prosegue il portavoce dei consacrati haitiani -. Non dimentichiamole virtù della fede, carità, speranza e abnegazione che hanno abitato tutta la vita e l’apostolato di suor Luisa". Oggi nella parrocchia di Saint Monfort a Port-au-Prince dove la piccola sorella brianzola era la responsabile di un centro per bambini di strada viene celebrata la veglia funebre in suo onore e lunedì l’arcivescovo della città Max Leroy Mésidor presiederà una messa solenne.