Pesca alla trota, si parte. Ma manca acqua nei torrenti e nei fiumi del Lecchese

Lecco, la Federazione di pesca sportiva e attività subacquea ha liberato 7 quintali di trote (adulti e sterili) nei fiumi e nei corsi d’acqua indicati come "campi gara". Dal Gallavesa al Caldone, dove si pesca

Trota (archivio)

Trota (archivio)

Lecco - Torrenti lecchesi in piena, ma di pesci, non di acqua, che invece continua a scarseggiare. In vista dell’apertura della nuova stagione di pesca alla trota, che comincia oggi, domenica 26 febbraio, i pescatori della Fipsas provinciale, la Federazione italiana di pesca sportiva e attività subacquea, hanno liberato nei fiumi e nei corsi d’acqua indicati come "campi gara" 7 quintali di trote.

Sono tutti esemplari adulti ma sterili, per impedire che si riproducano, perché le trote non sono una specie autoctona. La speranza è che sopravvivano alla siccità che ha ridotto i torrenti a rigagnoli. "L’apertura della pesca alla trota è un evento che porta nei nostri torrenti molti pescatori sportivi lombardi provenienti dalle province di Milano, Monza-Brianza, Sondrio, Como e Bergamo, ma anche pescatori sportivi europei, appassionati alla pesca alla trota torrente – spiega Stefano Simonetti, presidente della Fipsas lecchese -. La semina di 700 chili di trote è un segnale concreto per la diffusione della pesca sportiva, oltre che per mantenere la presenza della trota e dei pescatori nei nostri corpi idrici".

Nel 2022 hanno pescato in provincia di Lecco oltre 5mila pescatori. "La semina di trote adulte e sterili non comporta alcun danno per i nostri torrenti – prosegue il presidente della Fipsas provinciale -. Siamo impegnati per per la diffusione di una pesca sportiva e ricreativa sostenibile". I torrenti dove sono state immesse le trote sono il Gallavesa a Erve e Calolziocorte, il Caldone a Bonacina di Lecco, il Varrone a Dervio e Premana, il Bevera a Costa Masnaga, il Troggia Introbio, il Pioverna a Primaluna e il Varroncello a Pagnona.