Pagnona, cade sul Monte Legnone e per lui non c’è scampo: muore 49enne

Vittima un escursionista di Novara. È la quinta tragedia che si verifica sulle montagne lecchesi solo dall’inizio del 2020

Elisoccorso in azione

Elisoccorso in azione

Pagnona, 16 febbraio 2020 -  È scivolato per il ghiaccio ghiaccio, non è riuscito ad aggrapparsi alla catena di sicurezza ed è precipitato, senza possibilità di scampo. A morire sul Monte Legnone, la più alta vetta della provincia di Lecco e di tutte le Orobie con i suoi 2.609 metri, è stato ieri mattina Maurizio Bruschi di 49 anni di Novara. La tragedia si è consumata poco prima delle 10, sotto gli occhi di diversi suoi amici e compagni di risalita che hanno immediatamente allertato i soccorritori. Si sono subito levati in volo i sanitari del 118 dell’eliambulanza di Sondrio, che tuttavia non hanno potuto altro che constatare il decesso del 49enne, recuperarne il corpo esanime e trasferirlo direttamente nella camera mortuaria dell’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. Il piemontese stava affrontando un punto abbastanza esposto e per questo dotato di catena a cui attaccarsi poco sotto il Bivacco Silvetri o Ca’ De Legn, a circa 2.100 metri di quota, superata la quale si affronta la cresta finale verso la cima.

«C’era ghiaccio , stava superando un passaggio molto esposto ed è scivolato – commenta laconico Giuseppe Rocchi, capostazione di Lecco del Soccorso alpino -. Sono giornate stupende per andare in montagna, la temperatura di giorno è ideale, ma di notte gela e al mattino resta verglas (ghiaccio vetrato) che ricopre tutto". L’incidente si è verificato alla vigilia del secondo anniversario della scomparsa del lecchese Charlie Giovanni Giarletta di 37 anni e del 41enne Ezio Artusi di Introbio, entrambi soccorritori del Cnsas morti travolti da una valanga in Grignetta, per i quali proprio ieri è stata celebrata una messa di ricordo e suffragio.

Il 49enne novarese è la quinta vittima delle montagne lecchesi in un mese e mezzo dall’inizio del 2020. Martedì della scorsa settimana ha perso la vita mentre si stava preparando ad attaccare il Canale della Fiamma sul Grignone Paolo Carlesi, 31enne di Seregno, figlio dell’ex direttore generale del Cai Piero che lo stesso giorno della perdita del figlio ha compiuto 68 anni. Il 20 gennaio è stata la volta di Riccardo Torri di 71 anni di Ballabio precipitato dallo Zucco Angelone. Dieci giorni prima è toccato al 48enne astigiano Massimiliano Vaira caduto di ritorno dal Resegone dopo aver percorso la ferrata Gamma 2 nonostante fosse interdetta e all’Epifania a Marco Cattani, falegname di 29 anni di Strozza volato dalla parete Fasana in Grigna Settentrionale.