Padre Norberto tornerà a camminare

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Ha perso un piede, ma almeno non la vita. Inoltre tornerà a camminare padre Norberto Pozzi, il missionario carmelitano scalzo di 71 anni originario di Lecco che venerdì è saltato su una mina antiuomo in Centrafrica. Il piede sinistro gli è stato amputato appena sopra la caviglia. Appena possibile gli verrà impiantata una protesi. La decisione drastica di procedere al taglio dell’estremità dell’arto inferiore è stata presa durante il terzo intervento chirurgico a cui il religioso è stato sottoposto per cercare invece di salvargli il piede: i medici hanno riscontrato una situazione molto peggiore di quanto si prefiguravano, perché il tallone del missionario era completamente distrutto dalla deflagrazione e dalle schegge che lo hanno lacerato e i muscoli e i tessuti molli già in necrosi. "È stata una scelta necessaria, sebbene non facile", spiegano i suoi superiori della Curia generale della congregazione dei Carmelitani scalzi. "Fortunatamente l’amputazione è stata molto conservativa, con un taglio appena sopra la caviglia – rassicurano per quanto possibile sempre i suoi superiori -. Sarà in grado di camminare con una protesi". Padre Norberto resta al momento ricoverato sotto stretta osservazione al Kampala Hospital, nella capitale dell’Uganda. Respira autonomamente, è cosciente e, salvo complicanze impreviste, non è più in pericolo di vita. È consapevole di quanto gli è successo. "Tuttavia è abbastanza sereno", proseguono dalla Curia generale dei Carmelitani. Probabilmente quando possibile verrà trasferito in Italia per un periodo di convalescenza e per la protesi, poi, chi lo conosce bene assicura che tornerà certamente nella sua Africa, dove è missionario dal 1995. D.D.S.