Pacemaker impiantato al Mandic di Merate: nuova vita per due ultracentenari

Operazioni riuscite su una donna di 103 anni e un uomo di 101. A operare l’equipe del dottor Maggiolini

Il dottor Stefano Maggiolini all’interno dell’ospedale di Merate dove è primario

Il dottor Stefano Maggiolini all’interno dell’ospedale di Merate dove è primario

Merate (Lecco) - Una paziente di 103 anni è stata sottoposta ad un intervento per impiantarle un pacemaker. E’ la paziente più anziana al mondo a cui sia stato impiantato un pacemaker, in letteratura clinica non risultano altri casi simili. Anche ad un paziente di 101 anni è stato impiantato un pacemaker: è stato una sorta di "regalo di compleanno" perché ha festeggiato i 101 pochi giorni dopo e in tempo per spegnere le candeline con i suoi familiari ha voluto poi condividere torta e pasticcini pure con medici, infermieri e operatori sanitari che gli hanno certamente allungato ulteriormente la vita. Entrambi i centenari sono stati operati dai dottori del reparto di Cardiologia del San Leopoldo Mandic di Merate, diretto dal primario Stefano Maggiolini, dove ha riaperto, dopo la serrata per la pandemia di Covid e lavori di ammodernamento e ristrutturazione, la sala angiografica e di emodinamica, allestita con un nuovo angiografo di ultima generazione, di cui in Lombardia ci sono solo 7 esemplari analoghi.

«Probabilmente è un doppio record mondiale", conferma il primario, affiancato dalla coordinatrice infermieristica Alessandra Pirovano e da Giovanni Rossi, direttore del dipartimento Cardiovascolare dell’intera Asst di Lecco di cui fa parte l’ospedale brianzolo. Il nuovo angiografo, che rientra in un "pacchetto" costato un investimento di 800mila euro, garantisce una maggiore qualità delle immagini e un minor utilizzo di radiazioni. Mediamente al nosocomio meratese vengono effettuate 350 coronarografie e 150 angioplastiche e vengono impiantati 120 pacemaker all’anno. Con le nuove dotazioni l’obiettivo è ampliare ulteriormente attività e tipi di patologie trattate, mentre sulla qualità del servizio già non si discute. "La peculiarità organizzativa della nostra Emodinamica è che i laboratori di Lecco e Merate costituiscono un’unica unità dipartimentale in cui medici e infermieri collaborano – spiega il capodipartimento -. Ciò permette di raggiungere volumi complessivi di attività molto alti, che rendono la nostra Emodinamica uno dei maggiori centri regionali".