L'ostello della gioventù e Riccardo Cassin. Lecco fa autogol

Il Comune fa marcia indietro sull'intitolazione al padre dell'alpinismo italiano. E scoppia la polemica

Riccardo Cassin e il nuovo ostello della gioventù

Riccardo Cassin e il nuovo ostello della gioventù

Tutti insieme ma solo se si tratta di festeggiare la vittoria dell'Italia di Roberto Mancini a Euro 2020. Poi di nuovo in ordine sparso, ognuno aggrappato al suo "campanile" e guai a fare squadra. La vicenda che vi raccontiamo è uno dei tanti autogol di cui è infarcita la storia italica. Non fa eccezione Lecco, dove in questi giorni infuria la polemica attorno al nuovo ostello della gioventù e l'improvvisa marcia indietro dell'amministrazione comunale sull'intitolazione del nuovo a Riccardo Cassin, morto a cento anni nella sua adorata casa ai Piani Resinelli ai piedi di quella Grignetta da dovea aveva mosso i primi passi per poi salire nell'olimpo dell'alpinismo italiano e non.   

Riccardo Cassin festeggia i 100 anni con Messner e Bonatti
Riccardo Cassin festeggia i 100 anni con Messner e Bonatti

Proprio per i suoi cento anni, festeggiati il 2 gennaio 2009, a Lecco c'erano Reinhold Messner e Walter Bonatti - non proprio gli ultimi arrivati - che non volevano perdersi l'occasione di rendere omaggio al "grande vecchio" Riccardo, da sempre considerato un po' il papà dagli alpinisti delle generazioni successive. Uno che negli anni trenta aveva firmato un trittico da urlo su altrettante pareti nord - Ovest di Lavaredo, Pizzo Badile e Grand Jorasses - con attrezzature e tecniche pionieristiche. Uno, giusto per rinfrescare la memoria, che nel 1954 viene escluso dalla spedizione italiana al K2 perché Ardito Desio si dice avesse timore di venire oscurato dalla personalità e fama raggiunti da Cassin che si rifà negli anni successivi: nel 1958 la vittoriosa spedizione al Gasherbrum IV e tre anni dopo quella dei Ragni di Lecco al Mc Kinley (Alaska) salutata da un telegramma di complimenti firmato dall'allora presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy.

Riccardo Cassin
Riccardo Cassin

Riccardo Cassin è membro onorario di una trentina tra i più prestigiosi Club alpinistici mondiali, ha ricevuto tre medaglie d'oro al valore atletico dallo Stato italiano e dal Coni. In Alaska c'è il museo Cassin, il BANFF Mountain Film Festival canadese lo celebrò a inizio 2000 e soprattutto occupa un posto d'onore nella Hall of fame dell'alpinismo mondiale. Ma tutto questo non sembra bastare alla sua città perché questi giorni si scopre che l'amministrazione guidata da Mauro Gattinoni sta pensando a una diversa intitolazione dell'ostello della gioventù. Una marcia indietro inspiegabile che ha fatto arrabbiare le opposizioni anche perché la precedente amministrazione guidata dall'allora sindaco Virginio Brivio aveva già dato dato il via libera insieme a Provincia e Regione, i principali finanziatori dell'opera. Cosa c'è di più internazionale del nome di Cassin da abbinare a una struttura che in sè ricorda le montagne e il loro profilo? Sono in molti a chiederselo. Se c'entra il marketing, parliamone ma a questo punto ci toccherebbe cambiare anche il nome a villa Manzoni perché l'Alessandro non è sufficientemente "cool" per i social e i loro algoritmi. Se invece c'è dell'altro, c'è di che preoccuparsi perché si tratta della solita visione miope e provincialotta. Il solito autogol all'italiana, insomma.