Coronavirus, l'alpinismo in prima fila: all'asta il quadro del Gasherbrum IV

Guido Cassin: "Dietro ci sono le firme di papà, Bonatti e Messner. Anche la Fondazione vuole fare la sua parte per aiutare l'ospedale"

Riccardo Cassin festeggia i 100 anni con Messner e Bonatti

Riccardo Cassin festeggia i 100 anni con Messner e Bonatti

Lecco, 21 marzo 2020 - Anche l’alpinismo scende in campo per sostenere lo sforzo nell’emergenza perché nessuno meglio di un alpinista sa quanto conti la solidarietà nei momenti di pericolo, quando in gioco c’è la vita e la tua dipende anche dai compagni di cordata. E così in un momento così difficile si muove anche la Fondazione Riccardo Cassin. «Abbiamo deciso di mettere all’asta il quadro sulla spedizione al Gasherbrum IV che avevo commissionato ad Alessandro Giorgetta - racconta Guido Cassin -. Lui è stato un personaggio molto conosciuto nel mondo della montagna: prima responsabile della cineteca Cai e poi del mesile Scarpone". Il quadro ricorda appunto la vittoriosa spedizione italiana in Karakorum, organizzata nel 1958 dal Club Alpino Italiano. La spedizione, guidata da Riccardo Cassin, era composta da alpinisti Walter Bonatti, Carlo Mauri, Giuseppe de Francesch, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, ma anche dal medico Donato Zeni e dall’orientalista Fosco Maraini nel ruolo di cineoperatore e fotografo.

Con una piccola chicca, come ci racconta il figlio Guido. "Quando Bonatti e Messner vennero a trovare papà per festeggiare i suoi cento anni (2 gennaio 2009, ndr ) avevo preparato quel quadro e lo avevo messo fuori, in giardino, su un cavalletto". Quel giorno la Rai girò anche un filmato approfittando del grande avvenimento. "Quando portai il quadro in soggiorno Walter ne fu subito colpito e così scattò anche la dedica. Scrisse sul retro: “Caro Riccardo, ricordiamo la nostra montagna. Con tanta nostalgia“".

Anche Messner a quel punto non può rinunciare a mettere la sua. "Scrisse: “Thank you per il G4“", ricorda Guido Cassin che poi fece firmare anche Giuseppe Oberto, altro membro della spedizione. "Metto il quadro all’asta. Quanto potrà valere non lo so ma di certo con quelle tre firme di altrettanti indiscussi giganti dell’alpinismo non poco. I soldi racconti andranno comunque all’ospedale di Lecco. Mi sono già messo in contatto con il presidente del Cai Lecco, Alberto Pirovano che ha appena terminato di mettere all’asta le cinquanta incisioni di Biffi per raccogliere fondi per l’ospedale Manzoni".

Anche Matteo Della Bordella, presidente del Gruppo Ragni, ha deciso di "regalare un pezzo importante di attrezzatura per me significativo utilizzato durante una salita importante, a chi donerà almeno 100 euro sul conto della Protezione Civile". Tra l’attrezzatura il casco usato alla Torre Egger nel 2013, il maglione dei Ragni usato in Groenlandia nel 2014; le scarpette del Fitz Roy (2016); l’imbrago del Cerro Riso Patron (2018); i ramponi del Cerro Torre (2019); il casco del Bhagirathi IV nel 2019.