Lecco, medici tabagisti: quanti soldi andati in fumo

Dopo la multa per lo sgabuzzino trasformato in sala fumatori ora i corsi gratuiti per cercare di smettere con il vizio

Il caso ha suscitato nuove polemiche

Il caso ha suscitato nuove polemiche

Lecco, 25 agosto 2018 - Diciottomila euro letteralmente in fumo all’ospedale di Lecco. La nuova sala fumatori annessa al blocco operatorio riservata ai chirurghi dell’Alessandro Manzoni per consentire loro di godersi una sigaretta tra un intervento e l’altro è pronta. L’allestimento di uno spazio per tabagisti in camice bianco indosso e bisturi in mano è costato appunto 18mila euro di soldi dei contribuenti, necessari per attrezzare un locale con un impianto di aspirazione, filtraggio e aerazione omologato proprio sullo stesso piano e accanto al posto dove i pazienti finiscono sotto i ferri. 

Alla cifra occorre poi aggiungere il prezzo pagato per saldare la multa staccata dai funzionari dell’Ats della Brianza, Agenzia di tutela della salute, che nei mesi scorsi, durante un controllo, hanno scoperto uno sgabuzzino trasformato in sala fumatori abusiva, dove medici, infermieri e sanitari vari addetti al blocco operatorio si rintanavano per accendersi qualche cicca di nascosto, in barba alle normative contro il fumo, prima che venisse realizzata la nuova sala fumatori, una scelta che ha scatenato critiche, rimostranze e polemiche per come vengono utilizzate le risorse destinate alla salute pubblica.

Nel contempo però i vertici della sanità provinciale hanno diramato una «proposta di investimento ai lavoratori dell’Asst di Lecco per smettere di fumare». «La nostra Asst, aderendo alla rete Whp, Workplace healt promotion, si connota come un’azienda che offre ai propri dipendenti opportunità per migliorare lo stato di salute – si legge in una lettera diffusa in tutti i reparti –. Tra queste opportunità si vuole promuovere una campagna di sensibilizzazione nei lavoratori con problemi di tabagismo, offrendo loro la possibilità di smettere di fumare accedendo gratuitamente alle prestazioni del Centro antifumo aziendale».

In pratica, dopo aver speso i famosi 18mila euro più contravvenzione allegata per una sala fumatori nel blocco operatorio del nosocomio del capoluogo, ai dipendenti dell’Azienda socio-sanitaria territoriale lecchese viene “regalato” un percorso per riuscire a smettere di fumare senza sborsare un centesimo, mentre ai comuni cittadini per lo stesso corso viene chiesto il pagamento di un ticket di 85 euro. «In azienda è attivo ormai da anni il Centro Antifumo di Merate, al quale i cittadini accedono previo il pagamento di un ticket di 85 euro – prosegue sempre la nota inviata ai dipendenti dell’Asst –. Per facilitare i propri dipendenti alla dissuefazione tabagica la nostra azienda dà la possibilità di avvalersi delle prestazioni di sale servizio esentandoli dal ticket».