Nel Meratese ancora tanti bebè. Ma a partorire si va altrove

Nel Meratese diminuiscono i parti al San Leopoldo Mandic a causa di trasferimenti in ospedali esterni, suscitando preoccupazioni tra le autorità sanitarie locali.

Nel Meratese si continua a nascere e le donne continuano a diventare mamme, ma preferiscono partorire fuori provincia. Nel 2022 nel paesi del distretto del Meratese le donne che hanno partorito sono state 707: 151 hanno scelto di partorire al San Leopoldo Mandic e 221 al Manzoni di Lecco, molte dirottate lì con il pretesto di gravidanze a rischio. Significa che solo il 52% di loro ha partorito nei presidi della provincia di Lecco: le altre hanno optato nel 12% dei casi per l’ospedale di Vimercate, l’11% di Monza, il 7% di Carate, l’8% per strutture di Milano, il 5% di Bergamo, il 2% di Como. Nel 2023 invece le meratesi ricoverate per parto sono state 683: 129 sono state ricoverate al San Leopoldo Mandic e 201 al Manzoni di Lecco, spesso per presunte gravidanze a rischio che non si sarebbero potute gestire a Merate, dove invece prima sono state sempre affrontate; le atre 112 hanno optato in 101 per l’ospedale di Vimercate, in 84 di Monza, i 53 di Carate e in 3 di Desio. La drastica riduzione di parti al San Leopoldo Mandic è coincisa con le dimissioni dell’ex primario Gregorio Del Boca e della sua aiuto Anna Biffi, che hanno lasciato il nosocomio meratese proprio perché quasi tutte le loro pazienti per ordini superiori venivano trasferite in ospedale a Lecco. Per questo anche i componenti del Tavolo della sanità della provincia di Lecco, guidati dai dem, bocciano la decisione di chiudere la Neonatologia di Merate a partire da lunedì. "Auspichiamo possano essere messi in campo dal nuovo direttore generale dell’Asst di Lecco interventi affinché la sospensione del Punto nascita del San Leopoldo Mandic sia solo temporanea", insiste il consigliere regionale lecchese del Pd Gian Mario Fragomeli. D.D.S.