Bellano, nato non vedente: terza operazione per il piccolo Achille

È volato di nuovo con mamma e papà negli Stati Uniti grazie ai 400mila euro frutto della generosità di tante persone

 Il piccolo Achille con mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa

Il piccolo Achille con mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa

 

È volato di nuovo con mamma e papà negli Stati Uniti ed è stato operato ancora, per la terza volta, il piccolo Achille, il bambino di 9 mesi nato cieco. Ieri il dottor Antonio Capone, un luminare a stelle e strisce di origini italiane che lavora a Detroit, in Michigan, è intervenuto nuovamente sull’occhio sinistro del bimbo di Bellano. La situazione si è rivelata più complicata del previsto, ma non sarà più necessario effettuare altre operazioni e probabilmente Achille riuscirà a percepire la luce almeno dall’occhio destro.

"La situazione si è rivelata più complicata del previsto, purtroppo non è stato possibile ottenere ulteriori miglioramenti all’occhio sinistro – dicono mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa, 32 anni entrambi -. Durante l’intervento è stato esaminato anche l’occhio destro, operato a settembre: da questa parte è stata riscontrata una condizione molto migliorata ed è possibile continuare a sperare nella percezione della luce che verrà valutata con il tempo e la crescita di Achille". Il bimbo è stato operato e i suoi genitori gli sono rimasti sempre accanto anche grazie alla generosità di migliaia di persone, molte delle quali neppure li conoscono, ma che hanno donato oltre 400mila euro per pagare le spese sanitarie e della trasferta oltreoceano. "Non smetteremo mai di ringraziare tutti per il sostegno di questi mesi – dicono commossi i due genitori -. Ora sappiamo di aver fatto tutto il possibile per Achille, questo ci dà tanta forza e speranza per il futuro". Achille è stato operato in America perché lì c’è uno dei pochi medici e dei pochi centri dove è possibile provare a restituire la percezione della luce ai bambini come Achille affetti dalla malattia di Norrie, una patologia genetica ultra rara che colpisce gli occhi ma può degenerare anche nella perdita dell’udito e in deficit dello sviluppo cognitivo se non trattata.