
Ormai non è più preside della sede di Merate del Collegio arcivescovile Villoresi San Giuseppe di Monza da dicembre 2019, insegna con molta soddisfazione sua, dei colleghi e soprattutto dei suoi studenti in un’altra scuola e non tornerà più al suo posto, da cui è stato cacciato con contestazioni disciplinari dubbie nonostante la levata di scudi in blocco a sua difesa da parte dei professori, degli alunni e dei genitori. Il professor Stefano Motta, 45 anni di Desio, poliedrico scrittore, intellettuale ed esperto dei Promessi sposi e di Alessandro Manzoni, che durante la sua presenza in città ha promosso molteplici iniziative culturali, ha però almeno ottenuto la soddisfazione di "costringere" chi lo aveva licenziato a fare marcia indietro.
I vertici della scuola cattolica hanno infatti preferito accordarsi per evitare che il giudice del Tribunale del lavoro di Lecco, Federica Trovò, sentenziasse e probabilmente li condannasse sul ricorso presentato dall’ormai ex preside della sede distaccata meratese del Villoresi, che si trova negli spazi dell’ex Istituto Beata Vergine Maria - Dame Inglesi di viale monsignor Federico Colombo. Il licenziamento per giusta causa è stato così trasformato in licenziamento per giustificato motivo oggettivo, cioè per problemi economici non per violazioni disciplinari che non sono state nemmeno mai provate, né contestate a termini di legge. Inoltre al professore sono stati riconosciuti gli arretrati e un indennizzo oltre che il pagamento delle spese legali sostenute. Il diretto interessato e il suo avvocato Agnese Massaro hanno preferito non commentare.
"Ho vinto, ma provo comunque amarezza", ha tuttavia confidato ai suoi amici il professore, la stessa amarezza provata dai bambini, dai ragazzi e dagli insegnati da cui ha dovuto allontanarsi senza poterli nemmeno salutare. D.D.S.