DANIELE DE SALVO
Cronaca

Missaglia, esplode palazzina: per un attimo si è temuto l'attentato / FOTO E VIDEO

La vicinanza dell'edificio alla sede della Lega aveva fatto scattare l'allarme

Il giorno dopo l'esplosione

Missaglia (Lecco), 3 novembre 2019 - Sono stati mobilitati anche gli agenti della Digos di Lecco per l’esplosione che venerdì sera ha sventrato una palazzina di via Alessandro Manzoni nel centro storico di Maresso a Missaglia. Lo scoppio che ha distrutto l’edificio è infatti avvenuto nell’appartamento al piano terreno, che si trova proprio accanto alla sede della sezione locale della Lega, per questo inizialmente si era ipotizzato che si potesse magari trattarsi di un attentato. I poliziotti della Divisione investigazioni generali e operazioni speciali hanno invece escluso la matrice politica.

La deflagrazione è stata provocata infatti da una fuga di gas, le cui cause devono essere però ancora accertate, perché non è chiaro se in seguito a un incidente domestico, piuttosto che a un malfunzionamento della cucina o della caldaia, oppure se a innescare volontariamente la detonazione sia stato il 48enne Fabio Scaglia, l’inquilino e proprietario dell’abitazione epicentro del botto, che ora è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate con ustioni di primo, secondo e terzo grado e ferite su tutto il corpo, provocate dalla fiammata che lo ha investito e dai detriti che gli sono crollati addosso. In attesa di poterlo sentire, i carabinieri della caserma di Casatenovo, che già lo conoscevano perché il brianzolo ha diversi precedenti penali e già in passato ha tentato gesti dimostrativi estremi, hanno transennato e sequestrato l’intera area. «Immobile sottoposto a sequestro penale», si legge sui sigilli apposti dal comandante di stazione maresciallo maggiore Christian Cucciniello. 

Intanto il sindaco Bruno Crippa ha firmato un’ordinanza di sgombero dell’immobile. Sono stati dichiarati inagibili anche altri edifici confinanti e posti di fronte, investiti dalla violenta onda d’urto del botto, mentre gli sfollati sono sette persone in tutto. «Per ora hanno trovato ospitalità da familiari e amici, poi valuteremo insieme a loro altre soluzioni, perché si prospettano tempi lunghi prima che possano tornare a casa», spiega il primo cittadino. Parte del caseggiato dovrà essere infatti abbattuta, alcune pareti portanti presentano profonde fenditure e una porzione del livello superiore si è completamente staccata dalla restante porzione.