REDAZIONE LECCO

I lucci pescati al lago di Sartirana devono essere liberati

Pesca No kill per lucci, tinche e carpe

Un luccio

Merate (Lecco), 7 febbraio 2017 – I lucci possono nuotare tranquilli nelle acque del lago di Sartirana a Merate, nonostante siano tra le prede più ambite dei pescatori. I vertici della Fipsas provinciale, la Federazione italiana di pesca sportiva, guidati dal presidente Stefano Simonetti, hanno infatti deciso all'unanimità che tutti li lucci catturati devono essere poi rilasciati liberi e naturalmente vivi, magari dopo aver scattato l'immancabile foto ricorso o selfie da mostrare agli amici per dimostrare le proprie abilità di Sampey

Sono stati inoltre messi al bando gli ami plurimi e quelli con ardiglione, una contropunta che impedisce lo sfilamento dell'amo dalla bocca dei pesci pescati, se non a costo di gravi danni. Sono vietate anche le pesche vive. La pesca cosiddetta “No kill” riguarda anche le tinche e le carpe. Soldi permettendo, si sta pure valutando una campagna di ripopolamento dei lucci, sempre più rari, proprio perché i pescatori, specialmente quelli abusivi, ne hanno fatti strage.

Chi sgarra pagherà con una multa di 100 euro per ogni esemplare preso all'amo e non liberato.

“Anche la pesca sportiva è in evoluzione e se un tempo portarsi a casa un pesce era la priorirà, oggi la pesca No kill raccoglie sempre maggiori adesioni – spiega Simonetti -. Noi siamo attenti e sensibili a tutte le istanze dei nostri associati, pertanto insieme ai tesserati della sezione Briantea di Merate abbiamo introdotto tale metodologia”. L'idea è quella di trasformare il lago di Sartirana in una sorta di palestra di pesca, sebbene in realtà il piccolo bacino lacustre fa parte di una Riserva naturale regionale, cioè un'oasi protetta, non un parco giochi per turisti.

di D.D.S.