
Nella foto il plastico del futuro polo (Cardini)
Merate (Lecco), 12 settembre 2016 - Tutti da bambini sognano di diventare pompieri e almeno una volta esclamano come il draghetto Grisù «da grande farò il pompiere». In attesa che il sogno diventi magari realtà, a Merate grandi e piccoli hanno potuto sperimentare l’emozione di indossare la divisa del 115 perché i vigili del fuoco volontari del distaccamento di via degli Alpini hanno aperto le porte a tutti per la dodicesima edizione del Fire party, l’ormai immancabile appuntamento di fine estate brianzola. Per dieci giorni nel distaccamento cittadino si sono svolti concerti, mostre, laboratori, tornei, esibizioni vari, pranzi e cene, ma anche e soprattutto dimostrazioni di pronto intervento e simulazioni di soccorso. Secondo le prime stime approssimative, e probabilmente al ribasso, alla festa hanno partecipato complessivamente almeno diecimila persone, con la possibilità di cimentarsi nel «percorso pompierini» arrampicandosi su scale e corde, effettuare un tour aereo in elicottero, assistere a prove di spegnimento di incendi, imparare le tecniche di disostruzione pediatrica, vedere da vicino autopompe, autobotti, autoscale e salirci sopra, oltre che di mangiare in compagnia e divertirsi a suon di musica.
L'obiettivo della kermesse, organizzata dai soci dell’associazione Amis di pumpier de Meraa presieduta da Gianni Galbusera, è quello di raccogliere fondi per ampliare la caserma e realizzare il nuovo polo di Protezione civile del Meratese, proprio come successo con la realizzazione del nuovo distaccamento inaugurato nel 2004 solamente grazie alla generosità dei cittadini e al contributo degli amministratori locali, senza chiedere nulla ad altri né gravare sulle tasse dei contribuenti. «Siamo molto soddisfatti, difficilmente avremmo potuto sperare in un’affluenza maggiore», commenta il capo distaccamento Pier Angelo Castelli. Il quale confida che i lavori per il futuro centro di soccorso, con rimesse per i mezzi di salvataggio, torretta di addestramento e manovra alta 15 metri e tutto il necessario per fronteggiare le emergenze, possano cominciare già entro la fine dell’anno.
«I progetti ci sono, tutte le pratiche burocratiche sono state ultimate, per le procedure non sussistono problemi, mentre il terreno necessario ci è stato concesso dall’amministrazione comunale – prosegue -. A breve organizzeremo un incontro coinvolgendo tutti i sindaci dei 26 paesi su cui interveniamo, 23 in provincia di Lecco e tre della Bergamasca, insieme agli imprenditori e possibili benefattori e donatori per spiegare la nostra proposta e chiedere loro un aiuto e un contributo economico». La spesa prevista complessiva si aggira tra i 650mila e il milione di euro.