Meno vertenze e i millennials mollano il colpo

Meno vertenze  e i  millennials  mollano il colpo

Meno vertenze e i millennials mollano il colpo

Più dimissioni, meno vertenze, perché i millennials non cercano il posto fisso per tutta la vita, a differenza dei boomers. Semmai preferiscono un lavoro ben pagato e flessibile, che lasci tempo per gli interessi personali. Lavorano per vivere e non vivono per lavorare insomma. L’anno scorso si sono rivolti ai sindacalisti della Cisl di Lecco

e Monza 938 dipendenti lecchesi per chiedere assistenza nel presentare le dimissioni. La maggior parte lavorava nel terziario o in fabbrica. Hanno invece avviato una vertenza in 680. "Rispetto al periodo pre-pandemico si nota una forte riduzione del contenzioso – spiegano il segretario della Cisl Roberto Frigerio, il responsabile dell’Ufficio vertenze Antonio Mastroberti e il segretario generale, Mirco Scaccabarozzi -. Si registra una tendenza dei lavoratori a non affrontare una causa di lavoro, preferendo le vie della conciliazione o, addirittura, delle dimissioni che sono in forte crescita".

Le normative intervenute negli ultimi anni rendono sempre più rischioso intentare una causa e spesso non conveniente nemmeno dal punto di vista economico. "Una seconda ragione della diminuzione delle vertenze è di tipo culturale – aggiungono però dalla Cisl di Lecco e Monza -. Se infatti una volta si entrava in un posto di lavoro programmando di rimanerci tutta la vita, i millennials crescono con una visione del posto sempre più flessibile e sempre meno come fondamento della realizzazione personale. La stabilità, che fino ad ora è stata una caratteristica prioritaria alla base delle scelte lavorative, è oggi sostituita dalla gratificazione economica e dalla possibilità di conciliare vita personale e vita lavorativa". D.D.S.