Lecco-Ballabio da incubo Anche per un bus in panne

Per percorrere 7 chilometri che separano le porte della Valsassina dal capoluogo c’è chi ha impiegato due ore. La rabbia degli utenti dilaga in Rete

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di Daniele De salvo

Una statale chiusa, una provinciale stretta, il traffico della settimana prima di Natale, una fila di camionisti che hanno fretta di ritirare e consegnare la merce e un autobus in panne. Sono gli ingredienti del disastro viabilistico perfetto che ieri mattina è andato in scena sulla Sp 62, l’unico collegamento diretto tra Lecco e Ballabio alternativo alla nuova Lecco – Ballabio, che da venerdì della passata settimana è chiusa per una frana che l’ha travolta e interrotta.

Per compiere poco più dei 7 chilometri che separano le porte della Valsassina dal capoluogo, c’è chi ha impiegato anche due ore. Il caos sulla vecchia Lecco – Ballabio che si è trascinato per tutto il giorno è stato innescato dalla soppressione delle fasce orarie prestabilite in salita e in discesa per il passaggio dei camionisti e dalla contestuale entrata in vigore, sempre per gli autotrasportatori, del senso unico alternato regolato da movieri.

Un pullman in avaria ha ulteriormente peggiorato la situazione, scatenando la paralisi. I camionisti sono rimasti bloccati a bordo strada, mentre gli automobilisti per passare hanno dovuto invadere la corsia opposta e procedere in contromano.

I movieri, cioè gli agenti della Polizia locale e i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo schierati agli imbocchi della provinciale, non hanno potuto molto.

Molti studenti e parecchie persone sono così arrivati in classe o al lavoro in pesante ritardo, mentre i centralinisti delle prefettura sono stati tempestati da decine di telefonate di lamentela. In realtà sembra che il prefetto di Lecco Sergio Pomponio avrebbe voluto non cambiare nulla fino alle vacanza di Natale; a premere per sopprimere le fasce orarie sono stati i rappresentanti degli imprenditori e degli autotrasportatori che hanno minaciatto che altrimenti avrebbero bloccato la città con i loro tir, circostanza che, sebbene non voluta di proposito, tanto si è verificata lo stesso.

Le proteste sono corse pure sui social: "Manicomio", "In situazioni eccezionali come questa i mezzi pensati dovrebbero circolare solo di notte o quando pendolari e studenti sono già al lavoro ed a scuola", "Geniale questa soluzione", "Vergognoso"... sono solo alcuni dei post pubblicati in rete, dove ormai si raccoglie il malcontento degli utenti delle strade, piuttosto che delle ferrovie.