Una festa sobria, come nel loro stile, quella che si sono volute regalare ieri le suore dell’ordine delle Sorelle Infermiere di Carità, oggi conosciute come “Suore Infermiere dell’Addolorata o Suore del Valduce“, dal nome dell’ospedale cittadino, l’unico rimasto a Como dopo il trasferimento del Sant’Anna, fondato il 27 settembre del 1853, 170 anni fa, dalla beata Giovannina Franchi. Un missione quella di prestare aiuto ai malati e agli emarginati che da allora le suore del Valduce hanno proseguito ogni giorno. "L’apertura avvenne nel silenzio e senza clamore, come per le opere di Dio - ha ricordato la madre generale suor Emanuela Bianchini - Era un piccolo gruppo di donne che aveva scelto di lasciare tutto per dedicarsi al servizio e all’accoglienza dei malati, dei poveri, degli emarginati, di quelli che la città “perbene“ preferiva ignorare. Visitavano i malati nelle loro povere case e non solo portavano il sollievo delle cure ma si occupavano della pulizia, si recavano nelle carceri ad assistere chi era infermo e ad insegnare il catechismo". Un impegno che non è mai venuto meno. "Cambiano i tempi, le modalità del servizio al malato ma resta intatto lo spirito", e la prossima sfida dell’ospedale Valduce sarà cercare spingere i comaschi a fare più figli, o almeno a decidere di farli nascere in città riportando oltre i 500 parti l’anno la soglia di bimbi e bimbe venuti alla luce nel nosocomio cittadino. L’evento organizzato dal Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Valduce e i consultori Icarus e La Famiglia di Como organizzano in collaborazione con Unicef Italia, “Il Giardino di Luca e Viola“ e “A Voce Alta“ si terrà sabato a partire dalle ore 10 fino alle 18, a Como presso la Casa Giovannina Franchi in Via Vitani 13. Un open day nel quale si potranno conoscere tutti i servizi proposti dall’ospedale e dai consultori, che accompagneranno i partecipanti nel viaggio della nascita. L’obiettivo è quello di far conoscere le opportunità di assistenza, di ascolto, di supporto nei momenti delicati della gravidanza, del parto e nell’accudimento del neonato in un percorso di continuità e di rete in tutto il territorio comasco. La proposta è rivolta ai futuri genitori e alle nuove famiglie.