"L’amore e l’aria buona di Lecco". Per Giulia sono il suo elisir della lunga vita. E se lo dice Giulia Granito c’è da crederle, perché venerdì ha compiuto 102 anni, diventando una delle decane della città dei Promessi sposi. L’amore, quello vero, insieme all’aria pulita del lago e delle montagne lecchesi le hanno permesso di resistere alla malattia di cui soffre da quando è ragazzina. Giulia è ospite degli Iram, gli Istituto riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco, sebbene sia originaria di Romagnano Sesia, in provincia di Novara, dove è nata il 10 novembre 1921.
A Lecco, Giulia è arrivata nel 1973. L’ha convinta a trasferirsi il suo Luigi, il grande amore della sua vita. Un amore a cui inizialmente aveva rinunciato perché non voleva vincolarlo a sé a causa della sua patologia. Giulia e Luigi si sono conosciuti da giovani, durante la Seconda guerra mondiale: Luigi, classe 1916, era una penna nera lecchese del 5° Alpini reduce dalla ritirata dal fronte di Russia che prestava servizio nel paese di Giulia. Luigi già allora avrebbe voluto maritarla, ma lei si è opposta per il suo stato clinico. Tornato a Lecco per lavorare come camionista alla Piccola, l’ex scalo merci ferroviario, si è così sposato con un’altra, mentre Giulia è rimasta in Piemonte, impiegata alla cartiera Burgo. Nel 1972 Luigi è però diventato vedovo: è tornato alla carica con Giulia, a cui ha chiesto di raggiungerlo a Lecco per dargli una mano con i suoi due figli adolescenti e per respirare l’aria buona. Giulia questa volta ha accettato e nel 1973 si sono sposati e lo sono restati fino al 1988, quando lui è mancato.
La fonte dell’eterna giovinezza? "L’amore e l’aria buona di Lecco", risponde Giulia, oltre alle cure dei due figli acquisiti e di tutti gli operatori dell’Iram, compreso il presidente Giuseppe Canali e il medico di reparto Giuseppe Rusconi, con cui ha festeggiato il compleanno insieme a tutti gli altri ospiti del piano 0 della residenza Medale, che adesso è la sua casa.
Daniele De Salvo