La guerra allo spaccio. Dieci in cella, due ricercati

Lecco, accertate 7mila cessioni di cocaina, eroina, marijuana, hashish . Il giro d’affari accertato è di 300mila euro. Il “business” vicino alle scuole .

La guerra allo spaccio. Dieci in cella, due ricercati
La guerra allo spaccio. Dieci in cella, due ricercati

Droga nella city di Lecco, spacciata ovunque e a chiunque, anche sul sagrato delle chiese e fuori dalle scuole ai ragazzini. Gli spacciatori la nascondevano in aiuole, tombini, fioriere, in pronta disponibilità, ma senza tenerla addosso per evitare problemi in caso di controlli. Gli agenti della Mobile di Lecco hanno arrestato 10 spacciatori, altri 2 sono ricercati. Gli investigatori hanno accertato 7mila cessioni di cocaina soprattutto, eroina, hashish e marijuana, tra il centro di Lecco, la zona della stazione e delle scuole, vicino al campus del Politecnico e sulle piazze delle chiese. Il giro d’affari accertato, al ribasso, è di 300mila euro. Gli indagati sono 12, hanno tra i 20 e i 31 anni, sono marocchini, egiziani e tunisini, la maggior parte irregolari: 3 sono finiti in manette in flagranza di reato durante le indagini; 7 sono stati catturati nei giorni scorsi durante un’operazione coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica lecchese, nome in codice "Lecco city"; altri 2, su cui pende sempre un’ordinanza di custodia in carcere, sono riusciti a scappare, uno in Francia.

"Abbiamo fermato anche i due che approvvigionavano gli altri spacciatori", rivela il comandante della Mobile Gianluca Gentiluomo. Inchiodarli, per gli investigatori della sezione Antidroga, è stato difficile, poiché si muovevano in ambiente urbano, dove compiere pedinamenti e appostamenti è un’impresa quasi impossibile e perché appunto stoccavano la droga in imboschi, come si definiscono in gergo. Sono stati comunque filmati con telecamere nascoste anche visione anche notturna, mentre dagli accertamenti sui telefonini sono saltati fuori ordini, consegne, clienti, tantissimi, di tutte le età, italiani e stranieri. "Il traffico di sostanze stupefacenti è diffuso perché c’è una richiesta molto elevata – avverte il questore Ottavio Aragona -. Lo spaccio e il consumo di droga tra l’altro generano reati collaterali". "Non si può debellare il fenomeno, siamo realisti, ma dobbiamo contrastarlo - aggiunge il procuratore capo Ezio Domenico Basso -. Quest’ennesima operazione è un segnale importante". Daniele De Salvo