Infermieri, mai così pochi "Tra le province peggiori"

Il rapporto ogni mille abitanti è inferiore alla media italiana e dei paesi Ocse. Scarseggiano anche i laureati: "Rischiamo l’estinzione della categoria"

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di Daniele De Salvo

I camici azzurri in provincia di Lecco sono una razza in via d’estinzione. Ci sono solo 6,2 infermieri ogni mille abitanti. È il rapporto tra i più bassi in Italia e in tutti i Paesi sviluppati: le media tricolore infatti è di 6,3 infermieri ogni mille italiani, quella tra i 38 Stati membri dell’Ocse è di 8,3. Pochi pure laureati in Scienze infermieristiche: sono 7,21 ogni 100mila lecchesi, rispetto ai 17 di media nazionale e ai 43 di media Ocsce.

È quanto emerge dall’ultimo rapporto “Healt at a glance“ sulla salute nelle nazioni monitorate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

"In provincia di Lecco abbiamo un rapporto di infermieri per mille abitanti che con l’aumentare dell’età media e la necessità di prendersi cura di un numero sempre maggiore di persone affette da patologie croniche o non autosufficienti, è assolutamente esiguo – avverte Fabio Fedeli, presidente dell’Opi Lecco, l’Ordine delle professioni sanitarie –. Ciò che ancor più preoccupa è il dato di neoiscritti in provincia. A fronte di un numero di 17 neolaureati ogni 100mila abitanti nella media italiana, in provincia ci attestiamo a 7,21. Senza interventi concreti rischiamo l’estinzione della categoria. E la forte carenza infermieristica non è un problema della professione, ma di tutta la comunità, perché va a minare la qualità delle cure".

L’allarme è generale, riguarda l’intera Lombardia, dove si stima manchino all’appello 9.300 infermieri, tra 5.300 sul territorio (3.500 di famiglia e di comunità) e quattromila nelle strutture ospedaliere piuttosto che nelle Rsa.

"Sono ormai anni che la professione infermieristica è in sofferenza nel nostro Paese e l’emergenza Covid ha dato maggiore evidenza al problema, oltre ad aggravarlo", prosegue Fedeli.

Come se ne esce? " Non basta pensare di aumentare i posti messi a bando per il corso di laurea in Infermieristica – risponde il presidente –. È una delle azioni da intraprendere, ma se non ci si impegna a rendere attrattiva la professione, si rischia che i posti non vengano nemmeno saturati".

Lo stipendio medio di un infermieri è di circa 32mila euro lordi all’anno, tra i più bassi al mondo. "Non mi riferisco solo agli aspetti salariali – assicura tuttavia il presidente –. Occorre dare la possibilità di una carriera nel campo della clinica. È necessario adeguare i modelli organizzativi, il numero del personale di supporto, contrastare il fenomeno della violenza sugli operatori sanitari e garantire adeguati carichi di lavoro e di stress".