
Il tribunale di Lecco
Lecco, 1 luglio 2017 - Impiegata condannata a 2 anni e 4 mesi per appropriazione indebita. Il giudice Chiara Arrighi ha inflitto a Patrizia Bongiovanni, dipendente fino al 2012 della società specializzata in energia e di proprietà di Luca Maria Lazzari, una pena maggiore rispetto alle richieste avanzate dall’accusa. Nell’udienza di ieri è emerso che l’impiegata - assunta nel 2005 dalla Lazzari e ritenuta un modello - nel 2012 con 26 bonifici trasferì dal conto dell’azienda con sede a Olginate 69.710 mila euro. La deposizione del teste, l’accusa e l’avvocato di parte civile, Fabrizio Consoloni, hanno fatto emergere il trasferimento di ingenti risorse dall’azienda al conto intestato all’impiegata e ad un’altra azienda, l’Adda Costruzioni. Il teste Pierluigi Canfriglia ha ripercorso i fatti fino alla scoperta dell’ammanco, avvenuto nell’agosto del 2012. In un solo mese sparirono 12 mila euro.
L’imprenditore venne avvisato dalla filiale di Banca Intesa di Lecco, dove aveva aperto il conto dell’azienda e scattò la denuncia. L’accusa, condotta dal Vpo Pietro Bassi, ha chiesto due anni di pena, una multa di 600 euro e la non sospensione della pena fino al risarcimento del danno. La parte civile, con l’avvocato Fabrizio Consoloni, ha chiesto la condanna evidenziando «il comportamento poco edificante dell’impiegata». Di diverso parere l’avvocato difensore, che ha chiesto l’assoluzione dell’impiegata, rivedendo l’importo dei bonifici e parlando di una svista. Non solo: il difensore ha riferito che Patrizia Bongiovanni sta risarcendo la sua ex impresa. Al termine della camera di consiglio, il giudice ha inflitto a Patrizia Bongiovanni 2 anni e 4 mesi, diecimila euro di provvisionale, il risarcimento del danno e la non sospensione della pena.