Pensionati, umarell ma anche gli abituè del centro di Lecco potrebbero non aver più un posto dove trovarsi a discutere di lavori pubblici, su quanto avviene in città e a scambiare quattro chiacchiere. I pini marittimi – che in realtà sono pini domestici - in riva al lago di Como verranno molto probabilmente abbattuti. Sono tre piante che crescono tra la centralissima piazza Giuseppe Garibaldi e via Roma, il cosiddetto Cantun di ball appunto. Si aggiungeranno probabilmente alla schiera degli altri cinquanta alberi già rasi al suolo o che restano da radere al suolo nella città dei Promessi sposi. I pini marittimi del Cantun di ball non sono però né malati né pericolosi, almeno non direttamente come invece le altre piante da eliminare, anzi: semplicemente, con le loro radici, hanno danneggiato e continuano a danneggiare la pavimentazione, creando rigonfiamenti, avvallamenti e sconnessioni, costati già diverse cadute tra i passanti, frequentatori del "salotto buono" dello shopping e turisti. Inoltre potrebbe costituire un ostacolo per la realizzazione della rete del teleriscaldamento in fase di realizzazione, le cui condotte presto verranno posate anche in centro città. A preannunciare la possibile condanna a morte dei tre pini è stata Maria Sacchi, assessore ai Lavori pubblici, durante l’ultima riunione di Commissione, insieme a fornire le possibili soluzioni. "Più le radici del pino domestico vengono sollecitate dal passaggio di veicoli, più sviluppano noduli radicali che provocano sconnessioni sulla sovrastante pavimentazione – spiega l’esperto agronomo Giulio Fezzi -. È esattamente quello che sta capitando ai pini che crescono tra piazza Giuseppe Garibaldi e via Roma, sebbene siano zone a traffico limitato". I noduli – delle specie di callosità - servono a proteggere la pianta e a conferirle stabilità e per questo non possono essere eliminati. Prima di emettere la sentenza capitale definitiva verrà comunque condotto uno studio per valutare preliminarmente la possibilità di intervenire in altra maniera.
I tre pini non sono molto vecchi, ma sono lo stesso essere viventi e in qualche modo rappresentano un punto caratteristico di Lecco. Per questo dall’opposizione auspicano, anzi chiedano soluzioni meno drastiche.