FULVIO D’ERI
Cronaca

Il sogno, l’incubo, l’attesa Palla al Tar per il lieto fine

Dalla promozione sul campo all’esclusione. Il verdetto passa dai tribunali

Il sogno, l’incubo, l’attesa  Palla al Tar per il lieto fine
Il sogno, l’incubo, l’attesa Palla al Tar per il lieto fine

Lecco – Dal sogno all’incubo, con ritorno e contro ritorno. E finale ancora tutto da scrivere. Questo potrebbe essere il titolo della vicenda che sta interessando il Calcio Lecco 1912. Contro ogni pronostico, ma meritatamente, disputa una stagione sopra le righe, vola ai playoff e li vince, eliminando in sequenza big del calibro di Ancona, Pordenone, Cesena e Foggia, e vola in B. Dopo la finale col Foggia (20 giugno) la città è in festa, i tifosi in piazza.

Si fa festa, ma dura poco. Il Rigamonti-Ceppi, fortino della squadra bluceleste costruito sul modello degli stadi inglesi del secolo scorso, non è idoneo per disputare la B. Il Lecco si muove in fretta, riesce a trovare la disponibilità di Padova e del Padova Calcio per giocare le partite casalinghe, in attesa delle migliorie necessarie al suo stadio, all’Euganeo. La domanda viene presentata nei termini ma manca l’ok del Prefetto di Padova che viene inviato con due giorni di ritardo.

E così una prima volta, per questo motivo, la Figc respinge la domanda del Lecco. Poi si accorge che i playoff sono terminati 10 giorni dopo la data prestabilita in origine, di certo non per colpa dei lecchesi ma di altri ricorsi, e quindi dà le attenuanti al Lecco che, con una Pec, aveva chiesto il rinvio di qualche giorno per poter completare la documentazione per l’iscrizione alla B (Pec alla quale nessuno ha mai risposto) e lo rimanda nella serie cadetta.

Altra festa, altri brindisi. Ma il Perugia, retrocesso, fa ricorso e il Consiglio di garanzia del Coni rispedisce il Lecco agli inferi, serie C o addirittura D. Il mondo del calcio, col presidente della Figc Gravina e quello della Lega B Balata in testa, si schiera con il Lecco che per approdare in B ha dovuto nel frattempo ricorrere al Tar del Lazio (sentenza il 2 agosto) e, se dovesse andar male, al Consiglio di Stato (29 agosto). Si grida alla vergogna. Tutti sperano che valga il titolo sportivo, ma a Lecco ci sono una città intera e una tifoseria che ora tifa solo per il lieto fine.

F.D’E.