Il percorso di recupero "Un aiuto agli stalker per evitare il peggio"

Un trattamento precoce per chi riceve un ammonimento della Questura. Due psicologhe specializzate si prenderanno cura delle persone a rischio.

Il percorso di recupero  "Un aiuto agli stalker  per evitare il peggio"

Il percorso di recupero "Un aiuto agli stalker per evitare il peggio"

di Daniele De Salvo

Un aiuto agli stalker e a chi a casa maltratta fidanzate, compagne e mogli, per proteggere le loro vittime. Quasi il 70% delle donne uccise da uomini violenti, prima di essere ammazzate, hanno infatti subito atti persecutori e violenze domestiche: fermare chi li compie significa quindi salvare la vita a chi li subisce.

È l’obiettivo del Protocollo Zeus, firmato dal questore di Lecco Ottavio Aragona con il comandante dell’Anticrimine Alfredo Addato e Paolo Giulini, criminologo clinico e presidente del Centro italiano per la promozione della mediazione affiancato dalle psicologhe Martina Manzoni ed Emilia Martino del Centro di psicotraumatologia “La Tartaruga“ di Lecco. Si chiama protocollo Zeus perché il re degli dei dell’Olimpo secondo la mitologia è stato il primo stupratore per aver abusato di Europa, figlia del re di Tiro.

A quanti viene notificato un ammonimento del questore – una sorta di cartellino giallo per stalker, vessatori e maneschi – viene proposto un percorso di recupero con le due specialiste, per evitare che la situazione degeneri. Un’opportunità offerta gratuitamente. "È un ulteriore strumento di prevenzione per evitare la recidiva di alcuni comportamenti e che sfocino in reati più gravi", spiega il questore. "Un intervento di trattamento precoce in situazione di criticità nelle relazioni interpersonali per scongiurare che alcuni fenomeni si traducano in atti violenti e lesivi", aggiunge Paolo Giulini.

Le statistiche confermano che l’approccio è quello giusto. "Tuteliamo chi viene maltrattata anche agendo su chi maltratta", sottolinea il dirigente dell’Anticrimine. "Ci facciamo carico delle due facce della stessa medaglia – ribadiscono Martina Manzoni ed Emilia Martino, che hanno già maturato una lunga esperienza accanto alle vittime di stalking e violenza – Si tratta di un percorso differente, che permette di fornire una risposta bidirezionale agendo su tutti i fronti". In provincia di Lecco quest’anno sono stati già emessi 12 ammonimenti per violenza domestica.

Quasi tutti gli ammoniti sono disponibili a intraprende il cammino di riflessione sui propri comportamenti. Non è un obbligo, la scelta è su base volontaria e non sono previsti premi né sconti di pena in caso di condanne.