Il doppio funerale: "Morti in montagna. Il posto sulla terra più vicino a Dio"

Una folla assiepata a Lecco in San Nicolò e persino sul sagrato per il congedo da Vale e Max traditi da una valanga in Svizzera.

Il doppio funerale: "Morti in montagna. Il posto sulla terra più vicino a Dio"

Il doppio funerale: "Morti in montagna. Il posto sulla terra più vicino a Dio"

Le giacche rosse dei volontari del Soccorso Alpino, le maglie azzurre degli alpinisti del Cai, le felpe colorate degli Asen Park, i maglioni rossi dei Ragni di Lecco, le t-shirt blu dei Gamma. Sui due feretri i caschetti da arrampicata, le foto, un mazzo di rose rosso e uno bianco. Vicino alle due bare affiancate, un vaso di stelle alpine.

In centinaia ieri hanno partecipato al funerale di Vale e Maxi in San Nicolò. "Sono morti in montagna, il posto sulla terra più vicino a Dio", le parole di conforto a familiari, amici e a tutti gli innamorati delle vette per la morte di Valentino Alquà e Massimo Ratti, i due scialpinisti che domenica sono stati travolti da una valanga sulle Alpi Svizzere. Vale, che aveva 49 anni, era il segretario amministrativo dei soccorritori della XIX Delegazione Lariana; Maxi, elettricista di 35 anni, era l’anima del gruppo alpinisti Asen Park. I due erano entrambi di Germanedo, sebbene Maxi si fosse trasferito a Ballabio. Erano molto amici e gli amici dell’uno erano gli amici dell’altro, perché la fede per la montagna unisce tutti coloro che la praticano.

"Eravate nel posto giusto – ha sottolineato Bea, la fidanzata di Max – Resterai per sempre nel mio cuore. Resta con me nel vento, nella pioggia, nella neve e nella roccia. Io continuo, continua con me". "Eravate dove volevate essere", ha aggiunto Andrea, il fratello. Al funerale, concelebrato dal prevosto di Lecco Davide Milano, dal parroco di Ballabio don Benvenuto Riva con don Davide Consonni, padre Angelo Cupini e don Marco Rapelli che ha pronunciato l’omelia, ha preso parte pure il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. Molti hanno dovuto partecipare dal sagrato perché in chiesta non c’era posto per tutti. I feretri di Vale e Maxi sono poi stati portati fuori a spalla, tra gli applausi.

Daniele De Salvo