I salvatori degli antichi castagni. Nasce l’Arca della Valsassina

A Primaluna, Valsassina, nasce un progetto per preservare le varietà di castagni da frutto locali e le antiche conoscenze della castanicoltura. L'arca dei castagni sarà varata per sensibilizzare sulla salvaguardia di questa importante cultura montana.

I salvatori degli antichi castagni. Nasce l’Arca della Valsassina

I salvatori degli antichi castagni. Nasce l’Arca della Valsassina

PRIMALUNA (Lecco)

Un’arca, come quella di Noè. Non per salvare gli animali di ogni specie, ma per preservare le varietà ancora rimaste dei castagni da frutto della Valsassina e le antiche conoscenze di una coltura e di una cultura che un tempo venivano tramandate di generazione in generazione, perché la castanicoltura era una delle principali fonti di sostentamento della zona. Dalle castagne infatti si cavava tra il resto la farina di castagne, che veniva utilizzata in cucina e che veniva venduta. L’idea è dei castanicoltori del Lario Orientale, associazione fondata nel 2012 per salvare piante madri e patriarchi, cioè le piante adulte di castagno da frutto autoctone scampate a infestanti, malattie, abbandono e alle altre specie importante, che ancora crescono attorno al lago di Como. L’arca dei castagni verrà varata domani sera, martedì, a Primaluna, in Valsassina. "L’obiettivo è di sensibilizzare non solo i castanicoltori ma tutti i cittadini della valle sulla necessità di salvare quel poco di cultura immateriale del castagno che ancora ci rimane e che una volta costituiva patrimonio collettivo di tutti coloro che popolavano la montagna – spiega Mauro Gerosa, presidente dei Castanicoltori del Lario Orientale -. Ecco perché abbiamo chiamato proprio “arca“ il progetto: vogliamo mettere nell’arca queste informazioni e qualche pianta, significa salvarle dal diluvio dell’abbandono e dell’oblio così che possano arrivare anche a chi verrà dopo di noi". Per costruire l’arca dei castagni ci vuole però la collaborazione di tutti i custodi della memoria storica della Valsassina: "Occorre identificare le persone che ancora hanno memoria del nome delle varietà di castagne una volta presenti nella zona e magari poter localizzare con sicurezza almeno qualche pianta ancora viva". D.D.S.