Giochi di guerra a Merate: trincee e carri armati tra le ville. Il paese in rivolta

Cingolati usati nelle sfide di paintball e softair. Il sindaco: ora trattative di pace

Giochi di guerra su carri armati veri. Non sparano: sono demilitarizzati. Ma nuocciono alla salute: "Perché inquinano, rompono i timpani e sollevano gran polveroni". Succede a Brugarolo, frazione di Merate, piccolo quartiere di villette a schiera nel verde della Brianza. Gli abitanti della zona non ne possono più della puzza dei gas di scarico e del frastuono provocati dai potenti motori diesel di quattro mezzi bellici depotenziati, che vengono affittati a partire da 200 euro l’ora a chi vuole provare l’ebbrezza di guidare mezzi blindati. Hanno provato a siglare un trattato di pace con i soci di Apokas – un’associazione di paintball e softair – che gestiscono un parco di wargame per combattimenti simulati e l’autorimessa militare che loro chiamano museo didattico. La tregua viene tuttavia "ripetutamente violata" e i cingolati continuano a passare appena fuori dalle case. Per questo sono passati al contrattacco con una petizione firmata da un centinaio di persone, inviata sia al sindaco sia agli ispettori dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale.

"Con le auto inquinanti non si può circolare, ma questi possono scorrazzare liberamente nei campi attaccati alle nostre abitazioni con carri armati che intossicano l’aria, spargono polvere e fanno un gran fracasso – denuncia Francesco Riva, 77 anni, uno dei luogotenenti della resistenza civica anti carri armati –. È assurdo!". Il casus belli è stato trattato pure nell’aula del consiglio comunale, con una "risoluzione" presentata dalla lista di opposizione "Cambia Merate!", primo firmatario della mozione Gino Del Boca.

Dal canto suo il borgomastro Massimo Augusto Panzeri sostiene di non poter applicare sanzioni, poiché i carri armai smilitarizzati vengono usati in un’area privata dove non può essere applicata la legge della strada. Sebbene abbia le armi spuntate, il primo cittadino assicura comunque che si presterà come mediatore: "Solleciteremo controlli per le emissioni acustiche e contatterò i gestori di questo servizio per sensibilizzarli a un utilizzo responsabile dei mezzi".

Nonostante su uno dei veicoli sventoli la bandiera arcobaleno della pace, in tanti si interrogano inoltre sull’opportunità di giocare alla guerra e proporre cme regalo un giro in carro armato "quando in Europa si combatte per davvero", sottolinea Aldo Castelli, sempre dai banchi dell’opposizione di centrosinistra. "Né noi né i nostri clienti siamo guerrafondai – replicano però da Apokas –. Anzi, l’esperienza che proponiamo permette di rendersi conto di quanto la guerra sia terribile". E intanto le richieste per manovrare un carro armato aumentano.