Foreign Fighters, la madre di Barzago in fuga per l'Isis diventa un caso politico

Il senatore Paolo Arrigoni (Lega Nord) ha presentato un'interrogazione: "Il Governo aiuti Afrim"

La donna è scappata in Siria col figlio di 6 anni lo scorso 17 dicembre

La donna è scappata in Siria col figlio di 6 anni lo scorso 17 dicembre

Barzago (Lecco), 6 febbraio 2015 - Il grido di aiuto di Afrim Berisha approda nei Palazzi romani e diventa un affare politico per bocca di un leghista. Nessuna sorpresa vista la portata di una storia che appare unica nel suo genere, almeno in Italia: una donna, moglie di Afrim e madre di tre bambini, che il 17 dicembre scorso lascia tutto per fuggire insieme al figlioletto di appena sei anni. Destinazione Siria, per entrare nelle fila dell’esercito del terrore e far diventare il suo ultimo nato un novizio dell’esercito di Isis. In Italia, a Barzago, restano il marito Afrim e le altre due figlie, scampate al lucido piano della madre. Se dunque l’interesse della Capitale era quanto meno logico, meno scontato appare lo schieramento del senatore che si è fatto portavoce della disperazione di Afrim, origini albanesi e in Italia dal 1995.

Perché mentre proseguono le delicatissime indagini dell’Antiterrorismo per trovare Valbona – questo il nome della donna – e riportare a casa il piccolo, la questione è arrivata anche sulla scrivania di Paolo Arrigoni. Colore politico: verde Carroccio. «Siamo nemici del terrorismo, non delle persone che rispettano la legge!», chiarisce lui. Che cavalca «l’apparente contraddizione» del suo interessamento alla vicenda: «La Lega Nord, spesso dipinta come pregiudizialmente ostile agli immigrati, ha preso invece a cuore le sorti di una persona che lavora qui, che si è integrata e che è vittima del radicalismo islamico». Il senatore ha depositato un’interrogazione all’attenzione dei ministri degli Esteri e dell’Interno.

Arrigoni ha ricordato che Afrim «chiede alle autorità del nostro Paese iniziative che lo aiutino a strappare almeno suo figlio ai miliziani dello Stato Islamico». E ancora: «Quali informazioni dispone il Governo su questa oscura vicenda?», domanda Arrigoni ma, soprattutto, «quali iniziative il Governo ha messo in campo per ritrovare e rimpatriare almeno il figlio del signor Afrim Berisha?».

Infine, si legge sempre nell’interrogazione, il senatore chiede se «nelle more dell’emanazione del decreto legge che dovrebbe introdurre misure di contrasto al terrorismo internazionale, il Governo sia o meno orientato a predisporre nuove fattispecie penali, che vietino ai cittadini e residenti nel nostro Paese di espatriare per andare a combattere all’estero e penalizzino altresì il favoreggiamento di questi comportamenti».