Ex Vismara e Vister: rischio crolli Vertice per prevenire incidenti

Casatenovo, gli stabilimenti dismessi cadono a pezzi ed è stata convocata una riunione in Prefettura

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di Daniele De Salvo

I vecchi stabilimenti dismessi della Vismara e dell’ex farmaceutica Vister in centro, a Casatenovo, sono un pericolo pubblico. Cadono letteralmente a pezzi e più volte la strada attigua è stata chiusa perché sono crollati calcinacci e coperture. A più riprese sono stati inoltre appiccati incendi che fortunatamente sono stati domati prima che divampassero e bruciassero l’intero comparto.

Molti ragazzini poi si addentrano tra i ruderi per gioco o per sfida, con il rischio di farsi male senza che, tra l’altro, nessuno magari se ne accorga e li soccorra. Per questo il sindaco Filippo Galbiati ha chiesto e ottenuto un incontro urgente in prefettura a cui hanno partecipato il comandante dei Vigili del fuoco Angelo Ambrogio e il capo della Polizia Locale Matteo Tocchetto, che, con i carabinieri, hanno effettuato un sopralluogo. Sono stati chiamati a rapporto pure i rappresentanti di Immobiliare Casatenovo a cui appartiene l’ex Vister e della Ferrarini, a cui appartiene la vecchia fabbrica di insaccati con il liquidatore Domenico Livio Trombone e il commissario giudiziale Franco Cadoppi, incaricati dai giudici del Tribunale fallimentare di Reggio Emilia di occuparsi dell’affaire Vismara-Ferrarini, riqualificazione del centro storico di Casate compresa.

"Abbiamo rappresentato quanto disposto con atti comunali e le inadempienze", riferisce il primo cittadino insieme alla sua vice Marta Comi, che hanno firmato ordinanze su ordinanze per cercare di ottenere dai proprietari la messa in sicurezza degli impianti abbandonati.

"Abbiamo anche annunciato le intenzioni di procedere con nuove disposizioni nei loro confronti circa, in particolare, il tema ripetutamente sottoposto e mai compiutamente affrontato delle misure per evitare le intrusioni", avverte inoltre il sindaco.

Occorre però soprattutto definire il futuro dell’area che avrebbe dovuto diventare il centro storico che Casatenovo non ha, con abitazioni, negozi, uffici, servizi e spazi pubblici, luoghi di socialità, parcheggi e strade: l’accordo di programma sulla riqualificazione dei vecchi stabilimenti sottoscritto ormai nel 2004 è infatti ad oggi completamente disatteso da parte dei titolari di Ferrarini e di Immobiliare Casatenovo.

"Sono inadempienti", conferma Filippo Galbiati, che si chiede: "L’accordo ha ancora una valenza strategica regionale o è ora che la pianificazione urbanistica torni nell’autonomia del Comune?".

Al momento, infatti, il Comune ha le mani legate, perché l’accordo ancora in essere fa capo a Regione e Provincia.