
di Daniele De Salvo
Una promozione inaspettata. Anche gli ambientalisti, dopo 15 anni di battaglie, concedono infatti un voto positivo all’osteggiato progetto di teleriscaldamento che arriverà nelle case di 20mila utenti tra Lecco, Valmadrera e Malgrate, per cominciare grazie anche all’incenerimento di rifiuti, metà dei quali importati da altre zone d’Italia. A piacere agli attivisti dei circoli di Legambiente lecchesi è soprattutto la prevista decarbonizzazione dell’intero sistema, che permetterà di risparmiare la produzione e l’immissione nell’aria di 700mila tonnellate di anidride carbonica.
Il progetto è stato varato dai tecnici di Varese Risorse su commissione dei dirigenti di Silea, la municipalizzata della raccolta e dello smaltimento dell’immondizia in provincia di Lecco, e validato pure dai ricercatori del Politecnico.
"Diamo atto che le condizioni poste dagli amministatori comunali, frutto anche di nostre sollecitazioni, sono state recepite – scrive in una lettera aperta Costanza Panella, presidente di Legambiente Lario Sponda Orientale, componente della direzione di Legambiente Lombardia e portavoce del Coordinamento dei Circoli lecchesi di Legambiente – Espriamo un giudizio positivo sul piano di decarbonizzazione". Gli ambientalisti avvertono comunque i manager delle due Spa, appaltrice e committente, che li terranno d’occhio e che gli esami non sono terminati.
Assegnano anzi i compiti: "Chiediamo venga affrontato da subito lo studio di scenari praticabili per assicurarsi un approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili progressivamente crescente, per staccarsi dal forno e rispettare il vincolo dello spegnimento nel 2032". Ribadiscono inoltre che sono già disponibili tecnologie, quali termico solare e pompe di calore integrate con il fotovoltaico, per alimentare reti a medio-bassa temperatura, da integrare alle dorsali ad alta temperatura previste, evitando di vincolarsi all’utilizzo del biometano che verrà prodotto pure nell’impianto di Annone Brianza, da sfruttare meglio per altro.